MONTEVIDEO – Si è svolta ieri, nella Sala Dorata della Intendencia di Montevideo, la cerimonia di apertura della 47ª edizione della Fiera Internazionale del Libro di Montevideo, alla presenza di autorità locali e non, tra cui la direttrice del dipartimento Cultura dell’Intendencia, Débora Quiring; la direttrice nazionale della Cultura del ministero dell’Educazione e Cultura, María Eugenia Vidal; il presidente della Cámara uruguaya del libro, Álvaro Risso; e l’ambasciatore d’Italia, Fabrizio Petri.

La nuova edizione della Fiera propone un ricco programma, che include presentazioni, conferenze, incontri con autori, cinema, musica, teatro, giochi e ovviamente libri, con la partecipazione di oltre 40 scrittori noti a livello internaziponale tra cui Isabel Allende (Cile), Rosa Montero (Spagna), Maria Fernanda Ampuero (Ecuador), Federico Falco, Pablo Ramos e Claudia Piñeiro (tutti e tre argentini).

La 47ª edizione della manifestazione ha, come Paese invitato d’onore, l’Italia.

L’ambasciatore italiano in Uruguay, Fabrizio Petri, durante il suo intervento ha ricordato le profonde connessioni tra i due Paesi: “I legami storici, artistici e culturali tra Italia e Uruguay sono incredibili, a livello di identità, personale e umano. E naturalmente l’invito dell’Italia come Paese ospite d’onore incarna la storia condivisa e una tradizione di incontro che trascende i confini. (...) La cosa più importante è che sono momenti come questi che possono essere utilizzati per costruire qualcosa di più importante, più profondo”.

Débora Quiring, direttrice di Cultura della Intendencia di Montevideo, ha sottolineato le radici storiche dell’evento: “La Fiera internazionale del libro è un evento ricco di storia e memoria”. Quiring ricorda che la prima edizione della Fiera fu inaugurata nel ’78, nella metropolitana municipale, “ed è davvero interessante pensare a questo, perché fu un momento cruciale per l’industria editoriale in Uruguay, in coincidenza con gli anni più intensi della dittatura. (...) Di fatto, il direttore della casa editrice Lectores de Banda Oriental, Alcides Abella, è stato colui che ha diretto le prime tre edizioni della Fiera del libro. Abella evidenziava sempre l’impegno della Camera nel promuovere una Fiera Internazionale mentre venivano censurati libri”.

Il presidente della Cámara uruguaya del libro, Álvaro Risso, ha sottolineato l’importanza della diversità nella manifestazione:
“Tra le altre cose, vorrei sottolineade la pluralità, la diversità. È importante avere un fiera per tutto il pubblico. (...) In questa fiera dialogano molti interessi: politici, sociali e culturali, e questa varietà, questa pluralità che ci piace, ci rende orgogliosi”.

María Eugenia Vidal, direttrice nazionale della Cultura del ministero dell’Educazione e Cultura, ha messo in evidenza il valore culturale e sociale della manifestazione: “Questa fiera è uno degli eventi più significativi e sostenibili che abbiamo nella nostra capitale. In un mondo saturo di informazioni e discorsi veloci, è importante chiedersi perché abbiamo bisogno di una nuova edizione della Fiera del Libro. Credo proprio che sia perché non è una semplice vetrina, ma un’opportunità per il pensiero di circolare liberamente, che la lettura e la scrittura, atti che solitamente si concepiscono in solitudine, passino al terreno comune, al terreno condiviso”.

Vidal ha ribadito che la Fiera è uno spazio dove si incontrano tradizioni locali e voci internazionali, “dove si mettono in discussione certezze e si sperimentano strumenti comuni per comprendere e trasformare la realtà che viviamo. (...) È con questo stesso spirito di interscambio, che la fiera accoglie l'Italia come paese ospite d'onore, un paese con cui abbiamo legami di cooperazione molto forti”. E ha concluso ricordando che “leggere insieme è forse il modo più semplice, ma anche il più radicale, di immaginare insieme un futuro comune”.

La 47ª edizione della Fiera Internazionale del Libro di Montevideo si preannuncia dunque come un evento di grande respiro culturale, capace di coniugare storia, pluralità e scambio internazionale, confermando ancora una volta il ruolo della capitale uruguaiana come punto di riferimento per la cultura in America Latina.