MONTEVIDEO - La cultura gastronomica italiana si prepara a brillare a Montevideo. Con l’obiettivo di promuovere il patrimonio culinario nel mondo, il ministero degli Affari Esteri italiano lancia una nuova edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo, che quest’anno si terrà da lunedì 17 a sabato 22 novembre. 

In Uruguay, l’iniziativa è organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura e dall’Ambasciata d’Italia a Montevideo, in collaborazione con l’Accademia italiana della cucina, ribadendo l’impegno nella diffusione del talento e delle tradizioni nazionali. 

L’evento mira a celebrare le ricette tradizionali e i sapori della dieta mediterranea, dichiarata nel 2010 Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco, per il suo valore che va oltre la semplice nutrizione. Per l’occasione, i ristoranti aderenti offriranno un menù italiano esclusivo di due o tre portate durante l’intera settimana. 

La decima edizione della Settimana della cucina italiana vedrà come ospite speciale e protagonista la rinomata pasticcera italiana Loretta Fanella, chef insignita di una stella Michelin, che sarà impegnata in diverse attività a Montevideo. 

Fanella, proprietaria di una pasticceria a Livorno dal 2019, vanta una carriera eccezionale nell’alta gastronomia, avendo lavorato in ristoranti prestigiosi in Italia e Spagna, tra i quali quello di Carlo Cracco, giudice di Masterchef. È stata responsabile della carta dei dessert del ristorante fiorentino Borgo San Jacopo, dove ha ottenuto la stella Michelin, e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui quello come Miglior pasticcera d’Italia nel 2007; Miglior pasticcera del Mondo nel 2023 e una speciale distinzione alla carriera nel 2024. 

In particolare, il programma a Montevideo vedrà Fanella impegnata lunedì 17 novembre in due importanti eventi: alle 9:00, una masterclass esclusiva per gli studenti del Centro degli industriali panettieri dell’Uruguay (Cipu). E quella stessa sera, alle 19:00, parteciperà alla presentazione “Il gelato, attraverso l’Italia dalle corti rinascimentali al cuore della gente”, all’Istituto Italiano di Cultura. 

Questa presentazione, tenuta da Dario Caccamisi, antropologo e agronomo, ripercorrerà la storia millenaria del gelato, che racconterà il modo in cui un piacere riservato all’élite, in particolare nelle corti rinascimentali, sia diventato una delizia popolare e accessibile a tutti. 

L’Italia ha svolto un ruolo fondamentale in questa evoluzione, contribuendo in modo significativo – per esempio, con la migrazione degli artigiani gelatieri dalla Val di Zoldo – alla diffusione del gelato artigianale nel nord delle Alpi. Oggi, il gelato artigianale è apprezzato come street food, come classico per una merenda o come accompagnamento a fine pasto, e rappresenta un prodotto autentico con valori nutrizionali superiori rispetto al suo concorrente industriale. 

Dario Caccamisi, che approfondirà le origini e l’evoluzione di questa icona italiana, è un membro attivo dell’Associazione uruguayana di antropologia sociale e culturale, della Società scientifica latinoamericana di agroecologia (Socla) e di altre associazioni scientifiche e professionali internazionali.