MONTEVIDEO - Il 6 novembre 2025 si è tenuta a Montevideo la conferenza “Agenda antimafia del Mercosur: cooperazione transnazionale e assistenza tecnica per il suo rafforzamento istituzionale”, un incontro di alto livello dedicato al rafforzamento delle politiche regionali contro la criminalità organizzata transnazionale nel Cono Sud.  

L’evento è stato promosso e organizzato da Democracia Global, dal Programma Falcone e Borsellino e dall’Iila (Organizzazione internazionale italo-latinoamericana), con il sostegno dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc), e ha riunito rappresentanti istituzionali, magistrati e forze dell’ordine di vari Paesi della regione impegnati nella cooperazione giudiziaria e nella costruzione di strategie comuni per la sicurezza regionale.  

La cerimonia di apertura ha visto gli interventi del paraguyano Rodrigo Gamarra, vicepresidente del Parlasur, dell’Ambasciatore d’Italia in Uruguay Fabrizio Petri e della direttrice esecutiva di Democracia Global, Camila López Badra. 

Nel suo intervento, il parlamentare paraguatano ha descritto il problema del narcotraffico e delle organizzazioni criminali internazionali come “la sfida più grande che il continente deve affrontare”, ribadendo la necessità di una risposta “coordinata, solida e permanente”. Solamente con la collaborazione delle istituzioni e delle forze di sicurezza di tutti i Paesi coinvolti nel fenomeno, sostiene, è possibile “fare un passo avanti concreto” nella lotta alle mafie. 

Anche l’ambasciatore italiano in Uruguay, Fabrizio Petri, ha sottolineato che “il narcotraffico internazionale ha raggiunto un livello globale con un impatto profondo sulla sicurezza, la salute pubblica e la coesione sociale interna agli Stati” e ha ribadito che “l’Italia è in prima linea nella lotta contro le organizzazioni internazionali, mettendo a disposizione tutta la sua esperienza in materia legislativa, normativa operativa e tecnica”. 

Il diplomatico ha concluso ricordando “lo spirito di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, simboli di coraggio civico ed etica pubblica, che ci ispirano per cercare di creare una società più giusta, sicura e solidale”. E ha salutato il magistrato in pensione Giovanni Salvi, che proprio con loro ha collaborato durante il suo periodo di attività alla Procura di Catania. 

Nel primo panel, intitolato “Dinamiche attuali della criminalità organizzata transnazionale nel Cono Sud e nella regione”, si è discusso dell’evoluzione delle reti criminali che operano oltre i confini nazionali, dei loro legami con il narcotraffico e delle nuove sfide che pongono alla cooperazione giudiziaria.  

Sono intervenuti la direttrice della Fiscalía General del Ministerio Público de Uruguay, Mariella Leles da Silva, il promotore di giustizia brasiliano João Paulo Gabriel de Souza e i magistrati argentini Santiago Marquevich e Ignacio Rueda. 

Il secondo panel, dedicato al tema “Assistenza e cooperazione internazionale e il ruolo delle agenzie specializzate nella tematica antimafia”, ha messo al centro l’importanza del supporto tecnico e dell’esperienza condivisa tra gli Stati.  

In particolare, il maggiore Marco Di Maggio, funzionario del ministero dell’Interno italiano e aggregato presso le ambasciate d’Italia in Argentina e Uruguay, ha illustrato l’esperienza italiana nel coordinamento interforze e nella gestione delle indagini internazionali sul narcotraffico. 

Gaia Marchiori, coordinatrice del progetto Seminario antimafia italo-argentino, ha presentato le attività promosse da Democracia Global per favorire la formazione e lo scambio di buone pratiche tra istituzioni latinoamericane ed europee, mentre gli esperti Juan Jesús Rodríguez Reina (Uruguay) e Christian Cao (Argentina) hanno illustrato la proposta di istituire un’Agenzia regionale di lotta contro il crimine transnazionale organizzato, promossa con il patrocinio dell’Iila, per consolidare la cooperazione tra i Paesi. 

Durante la conferenza è intervenuta anche la pm Angelita Romano, che ha aggiornato sullo stato dell’indagine sull’attentato di settembre contro la procuratrice generale Mónica Ferrero, su cui sta indagando, sostenendo che “le persone che hanno pianificato l’attacco non si trovano in Uruguay” e che, sebbene gli autori materiali siano già stati presi in custodia dalla giustizia uruguaiana, lo stesso non può dirsi per i loro mandanti.  

Sul caso si è espresso anche Salvi che ha dichiarato a Il Globo: “Non va sottovalutato: è un messaggio gravissimo. Non si può dire che fosse solo intimidazione. La procuratrice non va lasciata sola: deve sentire il sostegno dell’opinione pubblica e dello Stato, in tutti i modi possibili”. 

La conferenza si è chiusa con l’intervento del deputato argentino Fernando Iglesias e dei rappresentanti dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, che hanno ribadito la necessità di consolidare una rete di cooperazione permanente tra i Paesi del Mercosur e i partner internazionali.  

Cliccare sulla foto per accedere alla galleria di immagini.