Tanto Morrison che Biden si sono trovati a fronteggiare le rimostranze degli alleati europei sulla firma dello storico patto AUKUS (Australia - Regno Unito - Stati Uniti), tenuto segreto fino all’ultimo momento, con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che ha ricordato loro come “la trasparenza e la lealtà siano i principi fondamentali del nostro rapporto”.
“L’Australia perseguirà sempre il proprio interesse nazionale e sovrano. Questo è il mio dovere, questa è la responsabilità dei miei colleghi - ha detto Morrison - e nel perseguire tali interessi, siamo tenuti a garantire che siano tutelati non solo i nostri interessi in materia di sicurezza militare, ma anche le nostre esigenze economiche nei più ampi dei termini. Si tratta di mantenere gli australiani al sicuro, si tratta di mantenere l’Australia robusta in un mondo in costante cambiamento e di tenere gli australiani sempre uniti”.
Scott Morrison ha riconosciuto che la mossa è stata “deludente” per gli amici francesi, ma ha affermato che tutti gli obblighi contrattuali della fornitura dei dodici sottomarini diesel, compresa la penale per la cancellazione, sarebbero stati rispettati.
“Certo, c’è un comprensibile riconoscimento della delusione per la Francia. Pensare che ci sarebbe stata un facile via d’uscita da questo contratto sarebbe ingenuo”, ha detto Morrison, per poi spostare il tema sull’andamento dei negoziati in corso da anni con i rappresentanti dell’Unione europea sulla creazione di un trattato di libero scambio, che aprirebbe in misura maggiore per l’Australia i mercati europei, consentendo alla Ue di penetrare in profondità quelli della regione Indo-Pacifico: “Questa è un’opportunità per impegnarci di più perché saremo in grado di fare di più nella regione e fare di più insieme ad altre nazioni europee”.