KIEV - La giornalista ucraina Victoria Roshchyna è morta in una prigione russa. Lo segnala Oleksandra Matviichuk, che è a capo del Center for Civil Liberties (Ukraine), premio Nobel per la pace 2022.  

“La nostra collega, la giornalista Victoria Roshchyna, è morta in prigionia russa”, ha scritto su X Matviichuk. “Ho una domanda. Cosa le hanno fatto? Cosa può essere stato fatto a una giovane ragazza per farla morire? Chiedo a tutte le organizzazioni giornalistiche di diversi Paesi di esigere ufficialmente una risposta dalla Russia”, ha continuato. Poi, rivolgendosi direttamente alla giornalista morta: “Vika, sei stata così coraggiosa. Mi dispiace tanto di non averti liberata in tempo”. 

Roshchyna, che avrebbe compiuto 28 anni questo mese, era stata catturata dalle forze di Mosca mentre lavorava in Ucraina orientale per raccontare l’occupazione. Dall’agosto 2023 non si erano avute notizie di lei, fino ad aprile di quest’anno, quando il padre aveva ricevuto una lettera del ministero della Difesa russo, riporta il Guardian.  

Le circostanze del suo arresto non sono state rese pubbliche e non è chiaro dove fosse detenuta in Russia. L’organizzazione per i diritti della stampa Reporter Senza Frontiere ha espresso shock per la morte di Roshchyna. Il media russo Mediazona ha riferito che è morta mentre veniva trasferita a Mosca da una prigione di Taganrog, vicino al confine ucraino. 

Roshchyna lavorava come freelance per vari media indipendenti, tra cui Ukrainska Pravda, e aveva collaborato con il servizio ucraino di Radio Free Europe, finanziato dagli Stati uniti. Nel 2022, aveva ricevuto il premio “Courage in Journalism” dalla International Women’s Media Foundation per i suoi reportage dall’Ucraina orientale.