Il toro di Wall Street, simbolo di forza e potenza, e la bambina fiera (la “fearless girl”) che lo fronteggia. E’ stata questa, negli anni del Mee Too, una delle immagini che hanno segnato la storia del movimento femminista nato nel 2017. Ma che davanti al “suo” toro a Bowling green fosse stata posta la statua della bambina, Arturo Di Modica, l’autore del “Charging bull”, conosciuto in tutto il mondo come simbolo della forza americana, della capacità di ripresa, non poteva tollerarlo perchè alterava il significato della sua scultura. Così cominciò una dura battaglia legale per far rimuovere l’opera di Kristen Visbal: scultura contro scultura, opera d’arte contro opera d’arte.
Arturo Di Modica è morto nella sua Vittoria, in Sicilia, dopo una lunga malattia. Aveva 80 anni. Nell’opera che lo ha reso celebre lo scultore rappresenta prima di tutto se stesso, alla conquista dell’America dopo aver lasciato la propria patria: la Sicilia e poi Firenze.
E la conquista, l’America: alle prime ore del mattino del 15 dicembre 1989 un toro pronto alla carica di tre tonnellate e mezzo e lungo 5 metri attraversa New York. E’ di bronzo, costruito prima a pezzi, separati tra loro e poi fusi, e infine finito a mano. E’ l’omaggio non autorizzato a “potenza e coraggio”, necessari all’America per rispondere alle conseguenze del crollo di Wall Street del 1987.
Lo scultore aveva lavorato alla propria opera per oltre due anni nel proprio laboratorio di Crosby Street a Soho, a Manhattan. Con alcuni amici Di Modica colloca il Charging Bull di fronte al New York Stock Exchange. La notte precedente era andato sul posto per cronometrare il passaggio delle pattuglie di polizia, che avveniva ogni 5-6’ Per piazzare l’opera aveva solo 4’30”, compreso il tempo per fuggire via. Ma la notte dell’operazione, Arturo e i suoi amici trovarono un grande albero di Natale che sbarrava la strada. A quel punto Arturo decise di metterlo proprio lì sotto, come regalo di Natale. Il giorno dopo la notizia di un toro scatenato nel cuore della finanza mondiale fece il giro del mondo. La scultura fu rimossa, ma gli venne trovata un’area a Bowling Green. E lì è ancora oggi.