Il decesso, secondo quanto riportano le agenzie statunitensi, sarebbe arrivato in seguito a complicazioni sorte dopo aver contratto il coronavirus, sebbene Powell fosse vaccinato con doppia dose. George W. Bush, presidente americano da 2001 al 2009, lo ha ricordato con queste parole: “L’America perde un grande servitore dello Stato”.
Sulla pagina Facebook, la famiglia ha scritto: “Il generale Colin L. Powell, ex segretario di Stato degli Stati Uniti e presidente del Joint Chiefs of Staff, è morto questa mattina a causa di complicazioni dovute al Covid-19. Abbiamo perso un marito, un padre, un nonno e un grande americano, straordinario e amorevole”.
Colin Powell ebbe ruoli di rilievo in tre successive amministrazioni repubblicane, facendo parte dello staff di Ronald Reagan, di George Bush, e, infine, del figlio di questi, George W. Bush. Powell fu nel gruppo di strateghi che orchestrarono la prima guerra del Golfo, per liberare il Kuwait invaso dall’Iraq di Saddam Hussein, per poi completare il lavoro nel 2003 con la seconda guerra.
La sua dottrina miiltare era quella di schierare forze preponderanti, colpire e riportare le truppe a indietro al più presto. La sua reputazione subì un colpo fatale quando abbracciò la teoria che affermava come Saddam Hussein fosse in possesso di armi di distruzione di massa e la sostenne alle Nazioni Unite, riferendo quel che l’intelligence Usa gli aveva passato: indimenticabile la teatralità del momento in cui, davanti all’assemblea, esibì la fiala che conteneva antrace, addebitandone al regime iracheno l’intenzione di usarlo.