MOSCA - Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha giudicato “irrealistico” un incontro tra delegazioni russa e ucraina in Vaticano. A riferirlo è la Tass.

“Non è elegante che Paesi ortodossi discutano in una sede cattolica delle questioni relative all’eliminazione delle cause fondamentali” del conflitto, ha detto Lavrov, aggiungendo che tra queste “cause fondamentali” vi è quello che ha definito “il percorso di distruzione della Chiesa ortodossa ucraina” da parte delle autorità di Kiev. “Penso che non sarebbe facile per lo stesso Vaticano ricevere delegazioni di due Paesi ortodossi in queste condizioni”, ha concluso il capo della diplomazia russa. 

Il Cremlino ha dichiarato che “non c’è ancora una decisione o un accordo sulla prossima piattaforma negoziale” per i colloqui tra Russia e Ucraina e che “questa decisione non può essere presa da una sola parte” ma “richiede il consenso di entrambe”. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Interfax, secondo cui Dmitri Peskov ha risposto così a una domanda sulle possibili trattative in Vaticano e sull’eventuale esistenza di un accordo di principio per nuovi colloqui a Istanbul. 

I vescovi europei, dopo un incontro con Leone XIV in merito ad una possibile mediazione del Vaticano, hanno sottolineato che “non siamo entrati nei dettagli delle proposte concrete, però ci siamo soffermati veramente sull’importanza di lavorare per una pace che sia una pace giusta, questo equilibrio tra pace e giustizia sembra una cosa molto importante nel suo pensiero”. 

Il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha spiegato a Repubblica che non ci sono date per eventuali trattative di pace tra Russia e Ucraina da tenere in Vaticano. L’offerta della Santa Sede come luogo di negoziato è ancora valida, ma non sono arrivati segnali di apertura su un possibile incontro nel mese di giugno: “Il Santo Padre ha espresso disponibilità a facilitare il dialogo tra le parti, ma non ho ricevuto riscontri in questo senso”.  

Proseguono intanto gli attacchi russi sull’Ucraina. Kiev fa sapere che le forze armate russe hanno lanciato ieri 658 attacchi aerei su 17 insediamenti nella regione ucraina di Zaporizhzhia. Vengono registrati danni a case, veicoli e un istituto scolastico. 

Lo Stato maggiore delle Forze armate ucraine scrive su Facebook che le perdite russe nelle ultime 24 ore sono state 1.050. Secondo la stessa fonte, le perdite totali dei russi nella guerra contro l’Ucraina sarebbero arrivate a circa 978.700. 

Mosca a sua volta riferisce che le forze ucraine hanno lanciato la scorsa notte 92 droni sul territorio russo, provocando almeno otto feriti. Secondo il ministero della Difesa, 24 dei velivoli senza pilota sono stati intercettati sulla regione di Mosca, dopo i 22 della giornata di ieri. 

Negli ultimi giorni, a causa dell’intensificarsi degli attacchi ucraini, i quattro aeroporti internazionali della capitale russa sono stati chiusi al traffico, con centinaia di voli che hanno subito ritardi. Nella regione di Lipetsk i rottami di un drone intercettato dalle difese antiaeree sono precipitati su una zona industriale nell’area di Yelets provocando un incendio e il ferimento di otto persone, secondo quanto riferito dal governatore, citato dall’agenzia Tass.