MOSCA - Il generale Igor Kirillov, capo delle truppe per la difesa nucleare, chimica e biologica delle forze armate russe, è morto in un’esplosione avvenuta a Mosca, costata la vita a due persone. Lo hanno riferito gli inquirenti russi, citati dalle agenzie di stampa russe.
Un ordigno, piazzato in uno scooter parcheggiato accanto all’ingresso di un edificio residenziale, è stato fatto deflagrare sulla Ryazanskiy Prospekt, nella capitale russa.
Il generale sarebbe stato ucciso in un’operazione del Servizio di sicurezza ucraino (SBU), secondo quanto ha riferito una fonte dell’agenzia al Kiev Independent, informazione confermata anche da un funzionario dell’intelligence ucraina a conoscenza del dossier.
L’Ucraina aveva accusato il generale di avere utilizzato armi chimiche proibite nella guerra contro Kiev.
Secondo l’agenzia di stampa statale russa Tass, aveva frequentato la Kostroma Higher Military Command School of Chemical Defence. Prima del suo ultimo incarico, aveva ricoperto diversi ruoli nell’esercito russo, in particolare in unità specializzate nel trattamento di materiali pericolosi.
L’SBU ritiene che la Russia abbia utilizzato armi chimiche quasi 5.000 volte sotto la guida di Kirillov, e il generale russo era stato sanzionato dal Regno Unito e dal Canada, tra gli altri, per il suo ruolo nella guerra. Londra ha accusato Kirillov di essere “responsabile del dispiegamento di armi barbariche” tossiche, come “l’agente soffocante cloropicrina”.