VENEZIA - Mezza Italia è in allerta rossa, stavolta non per il Covid ma per il maltempo che da giorni sta continuando a flagellare la Penisola da nord a sud. Forti nevicate si sono registrate su tutto l’arco alpino, con la situazione peggiore che si è verificata in Alto Adige, dove seppure il valico del Brennero, chiuso negli scorsi giorni, è stato riaperto, restano forti i disagi e oltre 3mila persone sono senza elettricità. 

Duramente colpito è stato anche tutto il quadrante nord-orientale, con piogge, nevicate e inondazioni che hanno paralizzato il Friuli-Venezia Giulia e il Veneto. In provincia di Udine le scuole sono rimaste chiuse in ben 57 Comuni e il rischio valanghe è massimo in Carnia e nel Tervisano. In Veneto flagellato da giorni, le previsioni che davano la situazione in miglioramento, hanno abbassato l’allerta a Venezia e invece il vento forte è cambiato repentinamente e l’acqua ha travolto la laguna perché il Mose non è stato attivato in tempo. Sommerse sotto 138 centimetri d’acqua Piazza San Marco e il duomo.

Trombe d’aria e mareggiate si sono poi abbattute anche sul litorale della Capitale, ma frane e smottamenti non si contano su tutto il territorio nazionale. In provincia di Napoli, per l’apertura di una voragine, 200 persone sono rimaste martedì ‘prigioniere’ in casa a Giugliano.