BOLOGNA - La Procura di Bologna, con il pm Andrea De Feis, ha aperto una inchiesta, al momento contro ignoti, per accertare le cause della morte di una donna di 61 anni, deceduta all’Ospedale Maggiore di Bologna il 9 gennaio. 

L’inchiesta parte da un esposto presentato dalla figlia e dal compagno della donna, che era residente a Monterenzio, nel Bolognese. 

La sessantunenne, l’8 gennaio, era stata ricoverata all’Ospedale Bellaria per svolgere alcuni accertamenti preliminari, dopo che le era stato riscontrato un problema cardiaco, in seguito al quale si sarebbe dovuta sottoporre a un intervento chirurgico per risolvere una calcificazione dell’aorta. 

Il giorno successivo è stata quindi spostata al Maggiore, per effettuare, in mattinata, una coronoscopia, ma nel primo pomeriggio il compagno della sessantunenne è stato contattato dal medico che aveva eseguito l’esame, per comunicargli che vi era stata una complicazione e di andare in ospedale. 

Dopo varie insistenze dell’uomo, lo stesso medico gli diceva che la donna era morta durante l’esame. 

I medici le hanno praticato un massaggio cardiaco, durato circa 80 minuti, ma non c’è stato niente da fare. Nella denuncia i parenti hanno segnalato che la donna aveva specificato di essere allergica al liquido di contrasto, sostanza utilizzata in alcune procedure diagnostiche per migliorare la visibilità di organi, tessuti o vasi sanguigni. 

La Procura ha affidato al medico legale, Marco Tudini, di svolgere tutti gli accertamenti del caso, tra cui l’autopsia, per individuare eventuali responsabilità dei sanitari.