Naypyidaw - Sarebbero 114 le persone uccise dalle forze di sicurezza del Myanmar durante la repressione delle proteste anti-golpe avvenuta durante il giorno della festa delle Forze Armate.
Fra questi, stando a fonti locali citate dal Guardian, ci sarebbero anche un bimbo di sette anni e uno di un anno, colpito a un occhio da un proiettile di gomma.
Una giornata di sangue che ha fatto registrare, nell’ex Birmania, il bilancio più pesante dal colpo di Stato dallo scorso 1 febbraio.
Ma anche una giornata surreale, con la capitale Naypyidaw impegnata a celebrare la festa delle Forze Armate, l’anniversario dell’insurrezione contro i giapponesi iniziata il 27 marzo 1945, con i generali in alta uniforme ad assistere alla parata militare organizzata in grande stile: carri armati tirati a lucido, banda musicale, scenografia coordinata delle truppe.
Tutto mentre nelle altre città i militari erano impegnati a sparare contro i loro stessi cittadini, disarmati, che continuano con grande coraggio a chiedere la fine del regime militare, il ritorno alla democrazia e la liberazione di Aung San Suu Kyi e di tutti gli altri prigionieri politici arrestati finora.