NEW YORK - In un rapporto che analizza il periodo successivo al golpe, l’organizzazione Onu ha invitato la comunità internazionale ad adottare misure immediate per controllare la spirale di violenza in Myanmar.

“Siamo stati davvero in grado di identificare l’esistenza di un modello nel corso dell’ultimo anno, che mostra che questi sono attacchi sistematici coordinati e pianificati, e che ci sono chiare indicazioni che potrebbero essere crimini di guerra e crimini contro l’umanità”, ha detto una portavoce, Ravina Shamdasani, alla presentazione del rapporto.

Il documento stima che a causa del colpo di Stato si siano verificati 1.600 morti e che più di 12.500 persone siano state incarcerate, provocando l’esodo di almeno 440.000 sfollati. Avverte inoltre che 14 milioni di persone hanno urgente bisogno di aiuti umanitari e che gran parte di questa assistenza è bloccata dai militari.

La maggior parte di queste violazioni dei diritti umani sono state commesse dalle forze di sicurezza. L’Alto commissario accusa le forze armate di bombardare aree popolate e di aver attaccato i civili, “molti dei quali sono stati giustiziati sommariamente, bruciati vivi, detenuti arbitrariamente, torturati o usati come scudi umani”.

L’agenzia cita anche “uccisioni di massa”, soprattutto a luglio, nella regione di Sagaing, “dove i soldati hanno ucciso 40 persone in diversi attacchi”. Il rapporto si basa su interviste a più di 155 persone, comprese vittime e testimoni, i cui resoconti sono stati corroborati da immagini satellitari.

“La terrificante portata delle violazioni del diritto internazionale subite dal popolo del Myanmar richiede una risposta internazionale ferma, unita e determinata”, ha affermato l’Alto commissario Michelle Bachelet. L’ex presidente cileno ha accusato l’esercito del Myanmar di aver commesso “violazioni e attacchi sistematici e diffusi ai diritti umani” e di aver mostrato “palese disprezzo per la vita umana”. Alcune di queste violazioni “potrebbero essere assimilate a crimini di guerra e crimini contro l’umanità”, ha concluso.