SYDNEY - L’idea di delegare lo shopping natalizio a un assistente digitale potrebbe sembrare futuristica, ma per molti australiani è già una possibilità concreta.

Un nuovo studio di Worldpay mostra che un consumatore su tre sarebbe disposto a lasciare che un bot dotato di intelligenza artificiale gestisca liste della spesa, confronti prezzi e completi gli acquisti online, utilizzando la carta di credito e istruzioni predefinite.

Secondo la ricerca, condotta su oltre 3mila persone, il 34 per cento degli interpellati accetterebbe di impiegare un assistente digitale per fare compere al proprio posto. L’entusiasmo cresce in modo netto tra i giovani: nella fascia 18-34 anni la quota sale al 52 per cento, segnale di una generazione sempre più abituata a delegare attività quotidiane alla tecnologia.

Le motivazioni principali sono due: risparmiare tempo e ridurre i costi. Molti intervistati ritengono che un bot potrebbe individuare rapidamente il prezzo migliore di un articolo e snellire il processo d’acquisto. Colin Baines, responsabile di Worldpay Australia, sottolinea che la rapidità con cui i consumatori stanno accogliendo questa possibilità è sorprendente: “Il valore percepito in termini di convenienza è molto forte; l’idea di evitare la fatica di cercare offerte è attraente per molti”.

Nonostante la curiosità, la diffidenza resta elevata. Più della metà degli intervistati teme frodi, errori negli ordini o la perdita di controllo sulle proprie finanze. La preoccupazione principale riguarda la sicurezza: molti consumatori vogliono sapere cosa accade quando un bot sbaglia acquisto o autorizza una transazione indesiderata.

Per favorire un uso più diffuso, secondo Worldpay sarà necessario puntare su trasparenza e regole chiare. Politiche immediate di annullamento ordini, maggiore tracciabilità dei processi decisionali dei bot e garanzie in caso di frode potrebbero contribuire a costruire fiducia.

L’interesse si manifesta in un contesto di rapida evoluzione tecnologica. OpenAI ha introdotto la funzione Instant Checkout su ChatGPT a settembre, mentre Google ha lanciato Agentic Checkout a novembre, in grado di tenere d’occhio il prezzo di un prodotto e acquistarlo automaticamente previa autorizzazione dell’utente.

Per molti, questi sistemi rappresentano una rivoluzione pratica. Per altri, un rischio ancora troppo grande. Il futuro dello shopping automatizzato, però, appare ormai inevitabilmente vicino.