MADRID - Un barcone con a bordo oltre 180 migranti, fra i quali numerose donne e bambini, si è ribaltato questa mattina intorno alle 9:30 nel porto di La Restinga dell’isola di El Hierro, alle Canarie, mentre veniva rimorchiato da una motovedetta del Salvataggio Marittimo e si avvicinava al molo per far sbarcare i migranti.
È di almeno 8 morti il bilancio del drammatico naufragio, tra cui 4 donne e 4 minori: una ragazza di 16 anni e 3 bambini, uno di 2 anni e due di 5 anni. Altre due persone adulte, una donna e un uomo, sono in stato grave.
I servizi di emergenza e sanitari hanno inoltre soccorso un bimbo di tre anni e una bambina di 5 anni con grave sindrome di annegamento, trasferiti su un elicottero all’Ospedale Universitario Nuestra Señora de Candelaria, a Santa Cruz di Tenerife, riferiscono i media iberici, fra i quali El Pais.
Altri quattro bambini e adolescenti con dispnea e difficoltà respiratorie dovuti al quasi annegamento sono stati ricoverati all’Ospedale insulare Nuestra Señora de los Reyes.
Le drammatiche immagini del naufragio, in cui si vede la disperazione dei migranti finiti in mare, mentre cercano di emergere dallo scafo capovolto ed aggrapparsi ai salvagenti lanciati dalla motovedetta del Salvataggio attraccata al molo, sono state diffuse in diretta dalla tv pubblica Tve.
Secondo una prima ricostruzione, mentre venivano fatti sbarcare i bambini e i minori a bordo, gli occupanti del barcone si sono sbilanciati su un lato dell’imbarcazione, facendola ribaltare. Decine di persone sono finite in mare sotto l’imbarcazione. Il centro di emergenze ha attivato un elicottero medicalizzato in appoggio ai servizi di emergenza e al personale per soccorrere i migranti.
“Erano arrivati in uno stato importante di esaurimento fisico, con una stanchezza tremenda dopo una traversata molto lunga e dura”, per cui per l’ansia di sbarcare “si sono alzati tutti insieme, sbilanciando l’imbarcazione nel momento più delicato”, quando i soccorsi stavano soccorrendo per primi i bambini e i minori, ha spiegato ai cronisti il delegato del governo alle Canarie, il prefetto Anselmo Pastana.
Di fronte a questa tragedia, fra le più gravi che si ricordino nell’arcipelago iberico, il premier Pedro Sanchez ha affermato che “il dramma vissuto a El Hierro dovrebbe commuoverci tutti: vite perse nel tentativo disperato di trovare un futuro migliore. Dobbiamo essere all’altezza. È una questione di umanità – ha sottolineato –. Tutta la mia solidarietà e affetto alle vittime e alle loro famiglie e tutto il mio appoggio a quanti lavorano per mitigare il loro dolore”.