CUTRO - Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 al largo della costa di Steccato di Cutro dove si consumò il naufragio del caicco “Summer Love”, schiantatosi su una secca provocando la morte di 94 migranti tra cui 35 minori, si sarebbero verificate “inerzie e omissioni” che avrebbero contribuito al concretizzarsi della tragedia.
È questa la tesi emersa dalle indagini condotte dal Nucleo operativo dei carabinieri di Crotone, e sostenuta dalla Procura della Repubblica, che ha chiesto il rinvio a giudizio dei sei militari indagati, quattro della Guardia di Finanza e due della Capitaneria di porto. L'accusa per loro è di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.
La richiesta avanzata dal sostituto procuratore Pasquale Festa è stata depositata nella cancelleria del gup del Tribunale di Crotone, e gli accusati dovranno adesso comparire per l'udienza preliminare, che sarà fissata nei prossimi mesi.
L’indagine avrebbe evidenziato anche il mancato rispetto di quanto deciso in un tavolo tecnico che nel 2022 indicò le modalità operative degli interventi in mare in base al Diritto della navigazione.
In particolare, ad Antonino Lopresti, ufficiale di comando e controllo tattico del Reparto operativo aeronavale (Roan) viene contestato di avere disposto l'uscita in mare di un'unità costretta poi a tornare per le condizioni meteo marine avverse. L'ufficiale, inoltre, avrebbe anche chiesto al Gruppo aeronavale di Taranto, al cui comando c'era un altro degli indagati, Nicolino Vardaro, l'invio del pattugliatore “Barbarisi”, fermo a Crotone, pur sapendo che l'unità non era in servizio proprio a causa delle avverse condizioni meteo.
Al comandante Alberto Lippolis, all'epoca a capo del Roan di Vibo Valentia, viene attribuito il fatto di non avere preso le redini dell'operazione e di non avere richiesto il supporto della Capitaneria di porto, facendo così accumulare ritardi nell'attivazione dei soccorsi, mentre al capo turno della Guardia di finanza Giuseppe Grillo viene addebitato il fatto di non avere comunicato le difficoltà di navigazione dei mezzi marittimi.
Accuse tutte respinte dagli indagati, al cui fianco si è schierato il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che ha espresso “pieno sostegno ai militari” e al contempo “piena fiducia nell'operato della magistratura”.
Intanto a Crotone, lo stesso sostituto procuratore Festa, nella requisitoria al processo che li vede imputati, ha chiesto la condanna di tre presunti scafisti del caicco, accusati di avere agevolato la gestione dei passeggeri a bordo.