Le zeppe? Un’idea di Ivano negli anni Sessanta per essere tutti alti uguali sul palco. I lustrini e le sete shantung dai colori sgargianti? Un’ispirazione data dai dipinti nella Cappella Sistina, quando, sempre Ivano, era parte del Coro delle voci bianche”. “Cinquant’anni fa eravamo una rivoluzione, oggi anche Amadeus usa le giacche con le paillettes”. I Cugini di Campagna sbarcano al festival di Sanremo, per la prima volta. Senza rinunciare alla loro identità, quella che li ha resi riconoscibili in 53 anni di carriera (“Anche se vado in giro con mascherina e occhiali scuri, mi riconoscono dai capelli cotonati”).

“All’Ariston in giacca e cravatta? Ma no, se lo facessi sarei falso. Oppure lo ero prima”, spiega Ivano Michetti, chitarrista e fondatore col gemello batterista Silvano della band, che rivendica idee e scelte. “A Sanremo andiamo perché ce lo siamo conquistato. Negli anni Settanta, noi all’apice del successo, venivamo invitati continuamente. Ma era uno show che andava per una sera, il mercoledì, in differita su Rai2. Al festival serviva visibilità, a noi no: per questo non andammo mai. E poi era tutto già organizzato, chi doveva vincere, chi arrivare secondo o terzo”, dice Ivano, un fiume in piena di aneddoti e storie. “La svolta arrivò negli anni Ottanta grazie alla sapienza di Freddy Naggiar, il fondatore della Baby Records che lanciò Pupo, che offrì 25 milioni a Marina Occhiena per lasciare i Ricchi e Poveri, e che prese Al Bano in scuderia a patto che si esibisse con Romina, figlia di Tyrone Power e quindi di sicuro appeal internazionale”.

Nel frattempo le strade dei Cugini di Campagna e di Sanremo si divisero inesorabilmente. Fino ad oggi. “Felicissimi di essere all’Ariston non per un premio o per una reunion. E per carità, niente premi alla carriera, m’ammazzerei! - scherza l’artista -. Un po’ dobbiamo ringraziare anche i Maneskin, con loro che hanno imitato i nostri look c’è stata una rinascita. E Amadeus ha colto al volo questo momento”. 

Pace fatta dunque con i quattro giovani ragazzi romani? “Ma io li amo e poi lo hanno ammesso anche loro che siamo il loro riferimento. Li odio solo per una cosa: io ho quasi 76 anni, li compirò con mio fratello l’11 febbraio, serata finale del festival, e in quattro fanno la mia età. Ma hanno capito tutto: mi stupiva che facessero cover come ‘Beggin’’, ma poi Damiamo mi ha illuminato: della Siae non ci frega niente, disse, si campa con i download. E ‘Beggin’’ con 130 milioni di download a 50 centesimi l’uno ha fatto 75 milioni di euro”.
A guardare bene, aggiunge Ivano, le due band hanno varie cose in comune oltre ai look eccentrici. “Loro hanno iniziato da via del Corso. Noi da Fontana di Trevi, dove io da ragazzino andavo a raccogliere le monetine lanciate dai turisti. Quando mio padre mi beccò, mi portò al coro delle voci bianche della Cappella Sistina. L’origine di ‘Anima mia’, quattro milioni di copie vendute e 46 milioni con le cover in tutto il mondo, arriva da lì. Un brano senza tempo, nonostante i suoi cinquant’anni”. 

I Cugini di Campagna vengono fondati nel 1970 su iniziativa di Silvano e successivamente scritturato dalla casa discografica Pull di Bruno Zambrini e Gianni Meccia; i due discografici scelgono per esso la denominazione “agreste”, perché nelle loro intenzioni iniziali vorrebbero fosse un sodalizio musicale dal repertorio tradizionale italiano. La prima canzone del quartetto è infatti “Il ballo di Peppe”, lanciata dalla trasmissione Alto gradimento, condotta da Gianni Boncompagni e Renzo Arbore. Lo scarso successo ottenuto dalla band in questa prima fase, unito al desiderio di proporre musica prodotta dai medesimi componenti, spinge il quartetto a cambiare genere.

Dal 1973 fino al ‘77 i Cugini di Campagna ottengono il successo con canzoni come “Anima mia”, a cui seguono “Un’altra donna” (che resta nella Hit Parade italiana nei primi dieci posti per più di 44 settimane), “Innamorata”, “64 anni”, “Preghiera”, “È lei”, “Conchiglia bianca”, “Tu sei tu”. I brani sono composti da Ivano “Poppi” (fratello gemello di Silvano) e Flavio Paulin e sono eseguiti in falsetto, effetto supportato dal registro di voce di Paulin che renderà caratteristiche le loro canzoni.

Dal 1978 in poi, dopo l’assestamento della formazione con l’ingresso del chitarrista/cantante Paul G. Manners al posto di Paulin il complesso bissa il successo discografico con altri singoli: “Dentro l’anima”, “Solo con te”, “Meravigliosamente”, “No tu no”, “Metallo”, “Valeria”, “Uomo mio” e “Cucciolo”. Nel 1985 il brano “Che cavolo d’amore”, segna la fine di un percorso che si chiude con le dimissioni di Manners.

Dal 1986 (con l’ingresso del cantante Marco Occhetti al posto di Manners) fino al ‘94 la band porta i suoi successi in giro per il mondo; sono, infatti, numerose le tournée che il quartetto compie. Dopo di che il tastierista Giorgio Brandi, nella formazione dal 1973, rassegna le dimissioni. Dopo una breve pausa e l’ennesimo assestamento della formazione, nel 1997 il quartetto dei Cugini di Campagna ritorna alla ribalta discografica grazie alla trasmissione televisiva Anima mia, condotta da Fabio Fazio e Claudio Baglioni. Il grande successo è riscontrato dal rientro nella Hit Parade di due album e, nel 1998, la pubblicazione di un nuovo disco di canzoni inedite dal titolo “Amor mio”. Nel 2001 il complesso partecipa alla trasmissione La notte vola, gara musicale tra i brani più famosi degli anni ‘80, nella quale presenta il successo del 1980 “Meravigliosamente”.

Nick Luciani, voce dal 1994 al 2014, quarto cantante del complesso in ordine temporale, annuncia le sue dimissioni, accompagnate da una nota polemica nei confronti di Ivano Michetti, uno dei due fratelli gemelli, per discordanze sulla gestione del quartetto. Nel 2015, la line-up del complesso si assesta con Silvano Michetti (batteria), Ivano Michetti (chitarra e voce), Tiziano Leonardi (sintetizzatori e programmazione moduli ausiliari) e Daniel Colangeli (in sostituzione di Nick Luciani), nuova voce solista. Dal 2015 al 2022 il gruppo prende parte al format televisivo MilleVoci di Gianni Turco. Nell’ottobre 2020, Colangeli lascia il gruppo. Nel marzo 2021, dopo quasi 7 anni di assenza, Luciani torna ad essere nuovamente la voce dei Cugini di Campagna, in seguito a una rappacificazione tra Ivano Michetti e lo stesso Luciani. 

Al festival i Cugini di Campagna sbarcano con “Lettera 22”, brano scritto per loro da La Rappresentante di Lista. “A 76 anni non sono così scemo da pensare che la mia vena artistica possa piacere ai quindicenni. Vogliamo dialogare con i giovani, per questo ci fidiamo della collaborazione con Veronica e Dario, anche se all’inizio non avevo capito la canzone”.