La lettura del curriculum vitae di Marzia Faietti è un viaggio attraverso una vita fatta di studio - tanto studio - e dedizione per il proprio lavoro che deriva, senza dubbio, da una grande passione e disciplina. Laureata in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Bologna, ha poi frequentato, presso lo stesso ateneo, un corso di perfezionamento biennale in Storia dell’Arte, prima di conseguire, nel 1979, il Diploma di Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Bologna. Sbaragliando la numerosa e competitiva concorrenza, nel 1981 ha vinto un concorso nazionale per l’incarico di ispettore storico dell’arte presso il Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, ottenendo il punteggio massimo.

Dopo un breve periodo come curatrice delle raccolte del Museo Nazionale di Ravenna, per conto della Soprintendenza per i Beni Architettonici ed Ambientali di Ravenna, nel 1982 si è trasferita a Bologna dove, fino al 2004, ha lavorato presso la Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico. Dal 1987, ha svolto la funzione di direttrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna e dal 1999 quella di responsabile dei Servizi Educativi. 

Anni di grande crescita personale e professionale, culminati nell’ottenimento dell’incarico di direttrice Storica d’Arte presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, dove è rimasta fino al 31 dicembre del 2018, occupandosi anche di dirigere il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe e di coordinare la Divisione Educazione, Ricerca e Sviluppo. Una collaborazione, quella con il museo fiorentino, che prosegue, ma a cui si sono affiancati, negli anni, il suo ruolo di docente universitaria e ricercatrice associata presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut. La storica dell’arte è anche presidente del CIHA – il Comitato Internazionale di Storia dell’Arte.

Una carriera in ascesa, costellata da continui successi e da dimostrazioni di apprezzamento che sono arrivate, nel tempo, da varie direzioni e istituzioni, ma anche dai musei in cui ha lavorato in passato. “Dopo tanti anni, sono stata richiamata alla Pinacoteca Nazionale di Bologna per essere co-curatrice, insieme a due curatori interni, di una mostra di disegni che si inaugura il 19 settembre”, un ritorno quindi agli inizi del suo cammino professionale che, ha ammesso Faietti, la “emoziona”. “Ho sempre amato tanto i luoghi per i quali ho lavorato, al punto da spendermi completamente, tanto che a volte mi dicevano: è un lavoro, non una missione”, ha spiegato. Ma è proprio lo spirito con cui ha affrontato la sua professione, probabilmente, ad aver fatto la differenza: “Ho lavorato tanto perché ci credo, credo alla collettività, credo al valore educativo dell’arte”. 

Nel ripercorrere i passi iniziali mossi alla Galleria degli Uffizi, ha ricordato quei primi otto mesi passati a lavorare al fianco di Anna Maria Petrioli Tofani - direttrice del museo fiorentino per 18 anni -, come un periodo di formazione e di delicato equilibrio, per riuscire a entrare nel meccanismo di una realtà tanto complessa. 

“In quei mesi mi sono dedicata a studiare tutte le questioni amministrative e organizzative, per capire come funzionava il museo”, una decisione che l’ha aiutata ad “entrare immediatamente nelle problematiche dell’istituto” e che ha voluto replicare con il suo successore, quando è stato il momento.

In tanti anni di lavoro e studio le soddisfazioni sono state numerose, con alcune tappe, inevitabilmente, più gratificanti di altre: “Una è stata quando mi ha chiamato il Louvre per organizzare una mostra di disegni del ‘500 - ha ricordato -. Ma anche la mostra, bellissima, gemellata con il British Museum sul disegno italiano del ‘400 che ha portato l’esposizione prima a Londra e poi a Firenze. C’è poi stata quella condivisa con Roma e l’Istituto Centrale per la Grafica, nel 2004”. L’elenco prosegue, tra l’Ashmolean Museum di Oxford e il Metropolitan Museum of Art di New York.

Faietti si trova ora a Melbourne per lavorare con i curatori dell’NGV ed “esaminare alcuni disegni che presentano delle problematicità e catalogarli insieme a loro”. Un lavoro di esame dei supporti, delle carte, della tecnica, ma anche di identificazione del contesto artistico e di destinazione dell’opera.

La National Gallery del Victoria ha però anche organizzato un intervento dell’esperta aperto al pubblico nell’ambito di NGV Italia, per la serata di mercoledì 3 settembre, dalle 6.30 alle 7.30pm intitolato Leonardo’s Drawings: Nature & History at the Tip of a Pen. NGV Italia è il progetto dedicato alla ricerca, alla conoscenza e alla condivisione della storia dell’arte e del design italiano della Collezione NGV e supportato dall’Italian Australian Foundation. Attraverso una serie di eventi, NGV Italia offre al pubblico l’occasione di scoprire la collezione della National Gallery of Victoria, che comprende oltre 3300 opere realizzate da artisti e maestri italiani, o da artisti che sono stati ispirati dalla cultura e dall’immenso patrimonio artistico del Belpaese.

Durante la sua presentazione, Marzia Faietti introdurrà i presenti all’approccio che adotta nell’analisi del disegno, partendo da una selezione di opere grafiche di Leonardo da Vinci. “La conferenza vuole accompagnare il pubblico alla comprensione dello studio del disegno, attraverso un artista come Leonardo, che al disegno dava un’importanza fondamentale. Anzi, forse lo considerava addirittura più importante della pittura, perché è uno strumento di scrittura dell’universo e delle emozioni del movimento”, ha chiarito la storica dell’arte. In uno dei disegni che verranno presentati, realizzato da un Leonardo appena ventunenne, si nota “la maturità di un segno grafico come equivalente alla scrittura - ha fatto notare -. Lui scriveva il paesaggio, raccontava la storia, con piccoli accorgimenti tecnici che venivano da una solida preparazione artigianale”. Leonardo ha cominciato dal basso, “facendo la sua gavetta, ma aveva un modo diverso di approcciarsi all’arte, non convenzionale. Il disegno è la scrittura, una scrittura per immagini, piuttosto che per segni alfabetici. E io voglio far capire come il disegno sia un momento centrale per la sperimentazione, per la visione e per il racconto del mondo”. 

Per maggiori informazioni: www.ngv.vic.gov.au/ngv-italia.