BRESCIA - Il 31 gennaio una donna originaria dell’Europa dell’Est entra in ospedale a Desenzano del Garda (Brescia) per partorire, dopo una gravidanza apparentemente senza intoppi.

In sala parto, però, qualcosa non va per il verso giusto e l’equipe medica deve intervenire con la ventosa per far nascere la bambina che, stando a quanto fin qui ricostruito dagli inquirenti, esce dall’utero della madre in stato di ipossia. Un quadro clinico grave che impone il trasferimento agli Spedali civili di Brescia, dove però la neonata non riesce a sopravvivere. 

I genitori disperati chiedono di capire le ragioni e sporgono denuncia attraverso un legale bresciano. Il primo effetto è il sequestro della cartella clinica, disposto dal sostituto procuratore di Brescia Benedetta Callea che, come atto dovuto e inevitabile per poter effettuare tutti gli accertamenti, iscrive nel registro degli indagati i medici che hanno preso in carico la donna al momento del parto, dieci in tutto. 

E qui si apre il caso nel caso: tra loro c’è anche un ginecologo di 39 anni che, tre giorni più tardi, viene trovato senza vita ai piedi di un ponte in Trentino, dal quale si sarebbe apparentemente gettato.  

Siciliano di origini, residente sul lago di Garda, non ha lasciato biglietti e messaggi, non ha spiegato il motivo che lo ha spinto al gesto estremo e, soprattutto, se sia stato lo sconforto per la morte della neonata, avvenuta tre giorni prima, a indurlo a togliersi la vita. 

Per gli inquirenti, avrebbe effettuato ricerche del luogo poi scelto per gettarsi nel vuoto, come dimostrerebbero le prime indagini effettuate sul telefono cellulare. Sulle condizioni psicofisiche del medico in quei giorni vuole provare a fare chiarezza la Procura, che ascolterà le persone vicine a lui, per capire di più sui momenti che hanno preceduto il drammatico gesto e se davvero il ginecologo avesse manifestato sensi di colpa. Alcuni colleghi avrebbero infatti riferito di averlo visto molto scosso dopo la morte della neonata. 

“Se fosse verificata la connessione tra i due casi anche per la famiglia della piccola sarebbe una tragedia nella tragedia”, spiega l’avvocato Giulio Soldà, legale dei genitori della bambina morta durante il parto. Nessuna comunicazione ufficiale, invece, dall’ospedale di Desenzano del Garda. 

“Rispettiamo le indagini”, si limita a dire l’ufficio stampa. Nel frattempo, è stata eseguita l’autopsia sul corpicino della neonata e ci vorranno settimane per le prime risposte, in un caso ancora pieno di punti interrogativi.