COSENZA - È stato scarcerato Moses Omogo Chidiebere, l’uomo accusato insieme alla moglie Rosa Vespa di aver rapito una neonata dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza. Lo ha deciso il gip all’esito dell’interrogatorio di garanzia. 

Alla presenza del pm Antonio Bruno Tridico e dei difensori, gli avvocati Gianluca Garritano e Teresa Gallucci, i due hanno risposto alle domande e fornito la propria versione dei fatti. 

In particolare, Vespa si è assunta ogni responsabilità dell’accaduto, mentre il marito ha ribadito di essere all’oscuro di tutto e di essere stato convinto, fino all’arrivo della polizia, che la piccola rapita fosse suo figlio. L’interrogatorio dei due, indagati per sequestro di persona, è durato circa tre ore. 

Come spiegavano fonti investigative, all’arrivo delle forze dell’ordine all’interno dell’appartamento della coppia, a Castrolibero (Cosenza), erano in corso i festeggiamenti, con tanto di banchetto, per la nascita del bambino. Ad attendere il loro arrivo in casa, i parenti di Vespa e il marito, ignari del rapimento. 

La donna, infatti, avrebbe simulato per nove mesi la gravidanza, raccontando ai familiari di essere in attesa di un maschietto e di essere stata trattenuta nella clinica alcuni giorni in più del previsto per degli accertamenti.  

Tutto era stato organizzato nei dettagli: la bimba era stata vestita di azzurro e gli allestimenti della festicciola erano di colore blu, proprio come se il nascituro fosse di sesso maschile.  

L’8 gennaio scorso, la donna aveva anche annunciato sui social la nascita di un bimbo, Ansel. “Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Alle ore 20:00 di oggi è nato Ansel. Mamma e Papà ti amano!”, recitava il post. 

Come sottolineato dall’avvocato Garritano, Rosa Vespa aveva “un pancione credibile che la faceva sembrare incinta, e ha mostrato al marito anche una lettera falsificata di dimissioni dalla clinica”. 

Moses Omogo Chidiebere ha già lasciato il carcere di Castrovillari, dov’era detenuto.