BERLINO - Si è chiuso con l’archiviazione il processo per la strage alla Loveparade di Duisburg, in Germania, in cui il 24 luglio 2010 morirono 21 persone. Il Tribunale della città tedesca Duisburg ha decretato la fine del procedimento a carico dei tre imputati per omicidio colposo e lesioni colpose.
Dopo 184 udienze, la Corte aveva chiesto di definire il procedimento prima della possibile prescrizione che sarebbe arrivata il 27 luglio prossimo. I pubblici ministeri lo scorso anno avevano archiviato la posizione di sette imputati su 10. I tre imputati rimasti erano stati accusati di non aver garantito i controlli di sicurezza durante l’evento organizzato nel 2010.
Le vittime, rimaste schiacciate nella calca formatasi all’imbocco di un tunnel che costituiva l’unico accesso e via d’uscita all’area della manifestazione, arrivavano da Spagna, Australia, Italia, Bosnia, Cina e Paesi Bassi. Anche 650 persone erano rimaste ferite. Molti di loro ancora oggi soffrono a causa delle conseguenze del disastro. È una delle vicende giudiziarie più complesse dal dopoguerra a oggi in Germania, una decisione destinata a lasciare un segno profondo nel Paese.
Già lo scorso anno il procedimento aveva registrato una prima archiviazione per sette di 10 imputati, stabilendo di non procedere per “colpa limitata”. In altre parole: non era stato possibile determinare con certezza una colpa, in mancanza della quale permane la presunzione d’innocenza. I fatti risalgono al 24 luglio 2010: quel giorno, le autorità e gli organizzatori non riuscirono a evitare il crescente sovraffollamento, inatteso in quelle dimensioni: nella calca improvvisa e nel panico che ne scaturì rimasero schiacciate decine di persone.
Quasi tutte le vittime avevano tra i 18 e i 22 anni, di cui 14 tedeschi, due spagnoli. Gli altri provenienti da Cina, Paesi Bassi, Bosnia, Australia e Italia. Tutti gli imputati - di cui sei erano dipendenti del Comune di Duisburg e quattro collaboratori dell’organizzatore del concerto - erano accusati, tra l’altro, di omicidio colposo e gravi errori di pianificazione.
Il mega-processo, le cui udienze per motivi di spazio si sono tenute nel centro congressi della Fiera di Düsseldorf, era iniziato nel dicembre 2017: da allora sono stati ascoltati 59 testimoni e otto esperti. Negli ultimi mesi, a sedere sul banco degli imputati erano tre tra i principali collaboratori della Lopavent, l’agenzia organizzatrice dell’evento, oramai rispettivamente di 43, 60 e 67 anni.
Nei confronti di sei impiegati del Comune di Duisburg e di un ulteriore dipendente della Lopavent il procedimento era terminato nel febbraio dell’anno scorso.