TEL AVIV - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lanciato un attacco personale contro Anthony Albanese, accusandolo di avere una responsabilità politica indiretta nell’attentato terroristico avvenuto a Bondi Beach, a Sydney.
L’attacco, che ha colpito una celebrazione dell’Hanukkah, ha causato la morte di 16 persone e il ferimento di circa 40.
In un video pubblicato sull’account ufficiale del primo ministro israeliano su X, Netanyahu ha affermato di aver avvertito in passato Albanese che le sue posizioni stavano “gettando benzina sul fuoco dell’antisemitismo”. “Vi avevo invitato a sostituire la debolezza con l’azione, l’accondiscendenza con la determinazione - ha detto -. Invece, primo ministro, avete sostituito la debolezza con altra debolezza e l’accondiscendenza con ulteriore accondiscendenza”.
Netanyahu ha inoltre elogiato l’uomo che è riuscito a intervenire durante l’attacco, definendolo “un grande uomo” per aver affrontato uno dei terroristi e averlo disarmato. Uno dei due attentatori è stato ucciso dalla polizia, mentre il secondo si trova ricoverato in ospedale sotto custodia.
Le accuse di Netanyahu si inseriscono in un contesto di tensioni diplomatiche già esistenti. L’Australia è stata tra i Paesi che a settembre hanno formalmente riconosciuto lo Stato palestinese durante l’assemblea generale delle Nazioni Unite, una decisione aspramente criticata dal governo israeliano. Netanyahu ha ribadito che il riconoscimento internazionale della Palestina “premia Hamas”.
Anche il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha attaccato il governo australiano. “I governi occidentali devono scegliere: combattere l’antisemitismo o normalizzarlo - ha dichiarato -. Il governo australiano ha fallito questo test”. Sa’ar ha parlato di “un’ondata di antisemitismo in Australia” e ha affermato che slogan come “Globalise the Intifada” o “From the River to the Sea” non possono essere considerati libertà di espressione.
La condanna dell’attacco è arrivata da numerosi leader mondiali. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha definito la sparatoria “un attacco puramente antisemita”, mentre il segretario di Stato Marco Rubio ha affermato che “l’antisemitismo non ha posto nel mondo”. Re Carlo III si è detto “inorridito e profondamente addolorato”, mentre il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha parlato di “un attacco ai nostri valori comuni”.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato di essere “sconvolto”, esprimendo solidarietà alla comunità ebraica nel giorno di apertura di Hanukkah. Anche il primo ministro indiano Narendra Modi ha condannato quello che ha definito “un orrendo attacco terroristico”.
Nel frattempo, le autorità australiane proseguono le indagini sull’attentato, mentre il dibattito politico e diplomatico intorno alle cause e alle responsabilità dell’ondata di antisemitismo resta più acceso che mai.