GERUSALEMME -  Il presidente israeliano Reuven Rivlin ha assegnato a Benjamin Netanyahu l’incarico di formare il nuovo governo, dopo che sia la Knesset sia la Corte suprema avevano dato il loro via libera a un esecutivo di emergenza nazionale contraddistinto dalla coabitazione del primo ministro uscente con l’ex rivale Benny Gantz.

Prosegue, quindi, la permanenza alla guida dell’esecutivo di Netanyahu che già lo scorso luglio era diventato il primo ministro più longevo nei 72 anni di storia di Israele.

“Siamo nel bel mezzo di un periodo senza precedenti, durante il quale il Paese ha subìto tre turni consecutivi di elezioni nell’ultimo anno e ha, inoltre, affrontato il coronavirus insieme al resto del mondo”, ha affermato il presidente.

A mettere il sigillo finale sulla prolungata impasse e dare l’input a Rivlin ci hanno pensato 72 deputati su 120 della Knesset che, in una lettera al presidente, hanno indicato Netanyahu come il deputato prescelto per formare l’esecutivo, il quinto da lui presieduto.

Tuttavia il vero via libera al governo nato sotto la spinta della lotta al coronavirus lo aveva dato poche ore prima la Corte suprema, che non aveva accolto le petizioni che erano state presentate contro l’intesa e contro la possibilità che un deputato incriminato, come Netanyahu, potesse diventare premier in base all’accordo di governo con Gantz.

La presidente della Corte suprema, giudice Esther Hayut, ha scritto nella sentenza che Netanyahu, come ogni cittadino, gode della presunzione di innocenza fino a prova contraria e che la legge non impedisce a un imputato (in attesa di processo) di formare il governo. “Non abbiamo trovato alcun motivo legale per impedire al parlamentare Netanyahu di formare un governo – ha scritto Hayut –. Questa conclusione giuridica non diminuisce la gravità delle accuse pendenti a carico del parlamentare Netanyahu, né le difficoltà che derivano dal fatto che un primo ministro in carica sia incriminato per reati di integrità morale”.

Il quadro generale del governo - che potrebbe giurare mercoledì prossimo - è già largamente segnato.I ministri - se le anticipazioni si confermeranno - saranno, nel corso triennale dell’esecutivo, da 32 a 36: mentre Netanyahu sarà capo per i primi 18 mesi, Gantz andrà agli Esteri o alla Difesa ma con la qualifica di “premier alternato” in attesa di guidare a sua volta al giro di boa del governo.