TEL AVIV - Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è tornato in aula per testimoniare nella settima udienza del processo a sio carico per corruzione e ha affermato di essere stato “incriminato per sciocchezze”. Lo riferisce il Times of Israel.  

Il capo del governo di Tel Aviv è accusato di aver promesso modifiche normative utili agli interessi dell’uomo d’affari Shaul Elovitch, in cambio di un trattamento favorevole su “Walla!”, il sito di notizie di sua proprietà.  

Netanyahu, nell’udienza alla corte distrettuale di Tel Aviv, non ha solo definito le accuse infondate, ma anche asserito che, nel caso, non si tratterebbe di una violazione della legge.

“Cos’è un trattamento speciale? Sono qui da otto anni. Si sono presi parte della mia vita”, ha affermato Netanyahu con rabbia, riferendosi al tempo trascorso dall’avvio delle indagini nei suoi confronti.

“Loro (l’accusa, ndr) hanno fatto impazzire un intero Paese per un sito web... – ha proseguito –. Di cosa mi hanno incriminato, per cosa sono seduto qui? Per sciocchezze. Hanno inventato questa idea (di un trattamento speciale) in modo da avere qualcosa di cui accusarmi... Qual è questo metro di giudizio con cui hanno fatto impazzire un intero Paese nel corso di cinque elezioni?”. 

Il primo ministro ha insistito sul fatto che è naturale, per un politico con il suo ruolo, cercare di influenzare i media e ha lamentato di essere stato costretto a tornare in tribunale prima della conclusione della convalescenza dall’intervento di rimozione della prostata, avvenuto lo scorso 29 dicembre. La corte aveva accettato un rinvio di un’ulteriore settimana, oltre alle due già previste, dopo che Amit Hadad, legale del premier, aveva citato “sviluppi medici postoperatori”. 

Il tribunale aveva però negato la richiesta di ridurre da tre a uno i giorni nei quali Netanyahu sarà chiamato a testimoniare, questa settimana, sulla base della documentazione medica presa in esame. I legali del primo ministro israeliano hanno ottenuto solo una riduzione della durata delle udienze e pause più lunghe durante i lavori.  

Netanyahu si è scagliato anche contro questa decisione e ha dichiarato di non essersi ancora ripreso del tutto dall’intervento.

“Sono stato operato meno di un mese fa – ha affermato il premier –. Il normale processo di convalescenza è di sei settimane. Nel mio caso la convalescenza non è andata secondo le aspettative e gli auspici dei miei medici perché sono stato trascinato e portato via contro la mia volontà... Per occuparmi di una valanga di necessità relative al rilascio degli ostaggi e agli eventi in Libano e altrove. Mi sto riprendendo, ma non mi sono ancora ripreso, vediamo come mi sentirò a fine giornata”.