SYDNEY - Il personale sanitario sfiderà un’ordinanza del tribunale interrompendo il lavoro in quello che rappresenta l’ultimo scontro con il governo Minns. Martedì, l’Australian Salaried Medical Officers’ Federation (ASMOF) e il NSW Health erano stati convocati davanti alla Commissione per le Relazioni Industriali nel tentativo di raggiungere un accordo dopo che il sindacato dei medici ha respinto due offerte di aumento salariale. Tuttavia, il tentativo di mediazione è fallito e lo sciopero andrà avanti.

Da martedì a giovedì, il personale degli ospedali pubblici sarà ridotto ai livelli dei giorni festivi. Il sindacato afferma che la protesta è motivata dalla carenza diffusa di medici e da orari di lavoro insostenibili che mettono a rischio la salute dei pazienti.

Il presidente di ASMOF, il dottor Nicholas Spooner, ha accusato il governo di aver abbandonato le trattative, lasciando ai medici nessuna altra opzione che lo sciopero. “I pazienti faticano a vedere un medico negli ospedali pubblici del NSW perché i dottori sono esausti, ai limiti nervosi e stanno lasciando il settore pubblico”.

Lo sciopero durerà tre giorni, riducendo il personale degli ospedali al minimo indispensabile. I reparti di emergenza e le unità di terapia intensiva continueranno a funzionare in sicurezza. Tra gli ospedali colpiti figurano il Royal Prince Alfred di Sydney, il Westmead Children’s, il Nepean, l’Hornsby e il Wollongong Hospital.

Spooner ha esortato il premier Minns a negoziare migliori condizioni per i medici, denunciando che molti stanno lasciando lo stato mentre oltre 100mila pazienti rimangono in liste d’attesa per gli interventi chirurgici elettivi.