MANAGUA – La vicepresidente del Nicaragua, Rosario Murillo, moglie del presidente Daniel Ortega, ha assunto il pieno controllo della Corte suprema nel Paese latinoamericano: lo riportano alcuni media indipendenti riferendo di una controversa operazione di polizia, avvenuta nei giorni scorsi, durante la quale la presidente della Corte, Alba Luz Ramos, sarebbe stata rimossa dall'incarico e confinata a casa sua.
Secondo Confidencial - un giornale digitale che opera in esilio in Costa Rica - anche altri vertici della magistratura sono stati rimossi dalle loro funzioni per ordine di Murillo, con l'obiettivo principale di garantire la permanenza al potere sua e del marito. Sarebbero stati di fatti “licenziati” almeno un centinaio di alti funzionari, tra cui tre magistrati della Corte Suprema di Giustizia, come riportato da fonti non ufficiali.
Finora il regime di Ortega non ha commentato gli avvenimenti, e nessuno dei soggetti coinvolti ha rilasciato dichiarazioni pubbliche su quello che i giuristi e i media nicaraguensi hanno definito un “assalto alla Corte Suprema”, e un “colpo di Stato”.
L’operazione di polizia è guidata dal commissario generale in pensione Horacio Rocha, un personaggio oscuro che è stato dimesso dalla polizia nel 2014 e che Ortega ha reintegrato nel dicembre 2022 come “ministro consigliere della Presidenza della Repubblica, per questioni di sicurezza”. Secondo molti, ora Rocha funge di fatto da capo della polizia.
Ortega è al governo dal 2007, dopo essere già stato presidente dal 1985 al 1990. Riuscì poi a ricandidarsi nel 2011, 2016 e 2021, nonostante originariamente la Costituzione lo proibisse.
L'ex guerrigliera sandinista ed esiliata politica, Dora María Téllez, ha sostenuto che quanto è accaduto nel sistema giudiziario fa parte di un processo di epurazioni che il duo Ortega Murillo sta portando avanti e che – secondo Téllez - arriverà presto a toccare l’Esercito e la Procura.
“Nel profondo, non si fidano di coloro che hanno costituito i pilastri del loro sistema di potere, compresa la polizia e il sistema giudiziario”, ha detto l’ex sandinista.