SYDNEY - L’evento, promosso dal Palestine Action Group e denominato “March for Humanity”, mira a denunciare la presunta fame deliberatamente inflitta a oltre 2 milioni di persone nella Striscia di Gaza. Il gruppo ha ufficialmente notificato l’iniziativa alla polizia del NSW, che sta valutando le misure da adottare in collaborazione con le autorità locali.

Il premier Chris Minns ha dichiarato che il governo non può appoggiare una protesta di tale scala con solo una settimana di preavviso, citando preoccupazioni legate alla sicurezza pubblica e ai disagi per migliaia di pendolari che utilizzano quotidianamente il ponte. “Non possiamo permettere che Sydney precipiti nel caos”, ha affermato Minns.

Gli organizzatori hanno replicato sottolineando che in passato il ponte è stato chiuso per eventi come il World Pride e riprese cinematografiche. “Se il premier chiede più tempo, allora si impegni a sostenere la marcia una settimana più tardi”, ha detto un portavoce.

L’evento ha già attratto centinaia di adesioni sui social, mentre cresce la pressione sull’Australia affinché sospenda ogni esportazione militare verso Israele. Il governo federale ha negato di aver inviato armamenti a Tel Aviv, ribadendo che non vi sono state forniture dirette da anni.

Non è ancora chiaro se la polizia tenterà di bloccare legalmente l’evento, come accaduto in passato. La manifestazione rappresenterebbe la prima marcia pro-Palestina sul ponte dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre 2023. Il dibattito resta acceso tra esigenze di ordine pubblico e libertà di espressione.