MELBOURNE - La parata, sospesa durante la pandemia, era un evento consolidato nei festeggiamenti della festa nazionale, ma il governo Allan ha reso noto che non verrà ripristinata.
La notizia, riportata domenica dall’Herald Sun, includeva una dichiarazione del dipartimento del Premier che sottolineava come il 26 gennaio abbia “significati diversi per persone diverse".
“In questa giornata, incoraggiamo conversazioni e riflessioni sui vari significati che rappresenta per tutti i cittadini del Victoria”, ha affermato un portavoce del dipartimento.
La decisione è accompagnata dall’introduzione di una misura che permette a migliaia di dipendenti pubblici di scambiare il giorno festivo del 26 gennaio con un’altra giornata a loro scelta.
Domenica, Daniel Wild, vicedirettore esecutivo dell’Istituto per gli Affari Pubblici (IPA), ha criticato duramente la scelta del governo, affermando che il Partito laburista sta mettendo “le richieste degli attivisti al primo posto e i cittadini comuni in secondo piano”.
“Abbiamo saputo per molto tempo che il Victoria è finanziariamente in bancarotta, ma la conferma che il governo cancellerà le celebrazioni del Australia Day mostra che è anche moralmente e culturalmente in bancarotta”, ha dichiarato Wild.
Wild ha citato un sondaggio commissionato dal suo stesso istituto, secondo cui il 63% degli australiani ritiene che l’Australia Day debba continuare a essere celebrato il 26 gennaio, mentre solo il 17% vorrebbe cambiarne la data.
La decisione del governo del Victoria arriva pochi giorni dopo che il nuovo consiglio comunale di Geelong ha compiuto un passo rilevante verso l’annullamento del divieto dell’Australia Day approvato dal precedente consiglio nel 2023.
Con il rinnovo quasi totale del consiglio locale, i nuovi rappresentanti comunali hanno, infatti, presentato subuito una mozione per ripristinare le celebrazioni e le cerimonie di cittadinanza nella data del 26 gennaio.