“Ho studiato per diventare insegnante e, il giorno dopo la laurea, sono salita sull’aereo per andare in Italia”:
così comincia il racconto di Monica Guerra, che ricorda la sua voglia di viaggiare verso il Bel Paese per approfondire la lingua e assaporare lo stile di vita italiano.
Nel corso degli anni è tornata più volte in Italia, dove ha vissuto per un periodo insegnando inglese.
“L’ultima volta sono stata a Roma, quattro anni fa - ricorda -, per frequentare un corso sulle tecniche di insegnamento dell’italiano come seconda lingua”.
Nata in Australia da genitori italiani, Guerra sottolinea come in casa si celebrasse continuamente la cultura italiana e l’amore per la lingua, che spiega il suo bilinguismo perfetto.
Monica Guerra insegna al Thomas More College di Adelaide, una scuola superiore di circa 1.200 studenti, la cui coordinatrice linguistica è Lisa Koles.
Guerra, nei mesi scorsi, è stata impegnata anche nella revisione del programma di italiano con il CESA - Catholic Education South Australia -, per implementare un programma CLIL che unisca la lingua con la religione o la storia.
“L’idea alla base di questo progetto è che i ragazzi studino questi soggetti in italiano, imparando, quindi, attraverso la lingua. In questo modo, riusciranno ad anticipare di un anno la fine dello studio dell’italiano -, spiega Guerra.
“Per il ciclo scolastico appena inaugurato, è stata avviata una prova con gli studenti dell’Anno 9; poi, valutando i risultati ottenuti, decideremo se estenderlo agli altri anni”, commenta l’insegnante.
“Il nuovo programma vuole puntare l’attenzione sull’importanza di insegnare la cultura contemporaneamente alla grammatica, cercando di mettere a disposizione dei ragazzi una serie di occasioni per entrare in contatto con realtà locali come ristoranti, musei, film, festival e testimonianze di italiani riguardo la vita nel Bel Paese. Certo non è facile trovare attività sempre diverse per tenere vivo l’interesse e questa è, secondo me, la difficoltà più grande: proporre spunti e nuovi modi per coinvolgere gli studenti”, sottolinea Guerra.

I ragazzi di una delle classi di italiano del Thomas More College durante una partita di scopa
Ed è proprio per questo che Monica Guerra, in classe, usa tutti i media disponibili: radio, musica, film, libri e incontri con persone della comunità italo-australiana.
“La cosa che mi fa sorridere è che quando ascoltiamo la radio in classe e passano canzoni contemporanee, i ragazzi si lamentano perché vogliono ascoltare le canzoni vecchie, quelle tradizionali”, commenta Guerra divertita.
Anche per quanto riguarda l’approccio alla grammatica, Guerra cerca di affrontarla in maniera divertente, inserendola in un contesto più ampio, come spiega:
“Se decidiamo di guardare un film, ad esempio, approfondiamo la grammatica contenuta solo dopo la visione. Credo sia meno noioso per i ragazzi, piuttosto che studiare una serie di regole”.
Giochi di carte, mercatini di prodotti tipici, karaoke in italiano sono alcune delle attività in cui gli studenti sono stati coinvolti, grazie alla guida competente di Monica Guerra, che per l’anno in corso ha in serbo altri grandi progetti.