Lasciare un piccolo comune dove si è nati e cresciuti, dove si decide di metter su famiglia, dove tutti si conoscono e tutto è familiare e consueto, per poi trasferirsi all’altro capo del mondo dopo che il proprio nome, scritto su un foglietto ripiegato insieme a tanti altri nella cesta, è stato estratto a sorte. È questa la strada che Lorenzo Poletta, con la moglie Annalisa e sei dei loro otto figli, hanno intrapreso ormai 19 anni fa, come parte del loro cammino nel neocatecumenato.
Originari di San Trovaso di Preganziol e Zero Branco, in provincia di Treviso, Lorenzo e Annalisa si sono sposati nel 1974, e dopo aver dato alla luce un maschio e una femmina si sentivano più che contenti. Poi nella loro parrocchia si è sviluppata la prima comunità neocatecumenale, il percorso di iniziazione cristiana fondata negli anni ’60 dagli spagnoli Kiko Argüello e Carmen Hernández, presente oggi in 134 paesi dei cinque continenti, con oltre 21.000 comunità.
“Dopo due figli eravamo contenti, poi attraverso il cammino neocatecumenale abbiamo deciso che se il Signore avesse voluto mandarci altri figli noi ci saremmo fidati. E così abbiamo avuto altri sei bambini. Adesso stiamo aspettando il 16esimo nipotino”, racconta Lorenzo.
A un certo momento del loro cammino Lorenzo e Annalisa si sono sentiti chiamati a venire in missione all’estero come famiglia e si sono resi disponibili. Hanno partecipato a un incontro a Porto San Giorgio, in provincia di Fermo, dove si trova il Centro internazionale del Cammino Neocatecumenale, e quando il loro nome è stato estratto a sorte, abbinato alla città di Melbourne, hanno subito accettato la loro futura meta, senza un attimo di esitazione.
“Si va dove i vescovi richiedono le famiglie – spiega Lorenzo – e noi siamo stati sponsorizzati dalla parrocchia di Immaculate Heart of Mary, a Hampton. A Melbourne era già presente dal 1977 una comunità neocatecumenale e ora si è diffusa in nove parrocchie. Fu un pastore anglicano a chiedere a Kiko se poteva mandare qualcuno per iniziare il cammino e così arrivarono da Roma Totò e Rita Piccolo. Erano venuti per stare sei mesi e dopo 43 anni sono ancora qui. Ora il cammino si è diffuso in tutti gli stati eccetto che la Tasmania. Siamo circa tremila”.
Ricominciare da capo in un Paese lontano di cui non si conosce la lingua, a 50 anni di età e con sei figli a carico (il più piccolo aveva solo un anno) non è stato semplice, ma Lorenzo e Annalisa Poletta sono stati sorretti dalla loro comunità. Grazie a un corso del Co.As.It. sponsorizzato dal governo, Lorenzo ha ben presto trovato lavoro nell’assistenza agli anziani presso Casa Elda Vaccari. Il resto del tempo è dedicato alla parrocchia, dove la coppia tiene catechesi per adulti, aiuta a preparare i sacramenti e a organizzare le varie attività, tra cui un presepe vivente con tanto di cammelli veri che si tiene ormai da sei anni.
La famiglia è inoltre da molti anni attiva nell’Associazione Trevisani nel Mondo, dove il figlio Pietro è membro del direttivo. “I nostri figli hanno tutti scelto di seguire il Cammino Neocatecumenale - aggiunge Lorenzo - e uno dei più grandi è da cinque anni in missione a Jamaica”. Su un possibile ritorno al paesino d’origine Lorenzo non ha una posizione netta: “I nostri figli sono cresciuti qui e questa è la loro casa, ma quando ognuno avrà intrapreso la propria strada, io e mia moglie saremo liberi di decidere”.