MILANO - Cresce il rischio decadenza per la cosiddetta “norma salva Milano”, in standby al Senato dopo che il sindaco di Milano, Beppe Sala, e il Pd si sono sfilati dall’ok al provvedimento che avrebbe dovuto sbloccare i cantieri milanesi, ma che è finito sotto i riflettori della magistratura per presunti abusi edilizi nel capoluogo lombardo.
Parallelamente, Fratelli d’Italia e Lega sarebbero tentati dal temporeggiare, a differenza di Forza Italia che resta convinta della necessità di andare avanti e approvare la legge anche per salvaguardare gli investimenti fatti finora da imprese e famiglie. Ancora contrari, invece, M5s e Avs.
Martedì pomeriggio si riunirà la commissione Ambiente di Palazzo Madama, che da mesi sta esaminando il disegno di legge che racchiude la norma, già approvato dalla Camera. Secondo alcune fonti di centrodestra, si potrebbe riaprire la possibilità di proporre emendamenti, anche senza indicare una data precisa.
Il presidente della commissione, il forzista Claudio Fazzone, si limita a dire che sta aspettando indicazioni dai capigruppo per convocare un ufficio di presidenza che possa sbloccare l’iter: un confronto potrebbe esserci in settimana. Altrimenti, il provvedimento resta di fatto sospeso e, se non ci fosse alcuna decisione, decadrebbe a fine legislatura.
A questo punto, secondo quanto si apprende, la Lega osserva che servirebbe un nuovo incontro di maggioranza per valutare il da farsi, ferma restando la contrarietà a sciogliere il nodo che, secondo il partito di Salvini, è stato provocato dall’amministrazione Sala.
“A questo spunto se la sbroglino loro”, è il commento di alcuni parlamentari lombardi della Lega, mentre per il senatore di FdI, Sandro Sisler, “considerate le ultime dichiarazioni del Pd, non ci sono le condizioni di andare avanti a oggi, con questa amministrazione. Quindi prima si dimetta Sala e la sua giunta e poi capiremo come è meglio muoversi”.
In ogni caso, per salvare parte del lavoro parlamentare fatto finora. si ipotizza di far confluire la norma nel disegno di legge di rigenerazione urbana, che punta a un’edilizia ecosostenibile, oppure a dirottarla su una riforma dell’attuale legge urbanistica, ma i tempi si allungherebbero molto.