Nove giugno 1934. Un papero bianco vestito da marinaretto fa il suo debutto nel cortometraggio animato “La gallinella saggia”. Si chiama Donald Duck – “Paperino”, in italiano. Dispettoso, birichino, goffo, con quella voce gracchiante è pensato per essere un carattere di supporto, ma dalla prima apparizione conquista la scena, il pubblico e i creatori della giovane casa di produzione che lo ha fatto nascere.
Lo studio fondato nel 1923 da Walt Disney in un piccolo ufficio di Los Angeles ha già come simbolo un altro animale stilizzato, Topolino. È proprio con Mickey Mouse che il papero torna sullo schermo, nell’estate del 1934, per cantare davanti a una platea di orfanelli, in una serata di beneficenza. Da quel momento non si ferma più: nascono altri cortometraggi, cartoni animati, riviste e un’infinità di prodotti di merchandising.
Insieme al personaggio, cresce anche la Walt Disney Company, che oggi è una potenza internazionale con decine di marchi quotati in borsa, parchi a tema, resort, navi da crociera, piattaforme di streaming, produzioni da centinaia di milioni di dollari e un valore complessivo di circa 200 miliardi di dollari. Un impero in festa per il 90esimo compleanno del suo anti-eroe più longevo e umano.
“Il segreto del successo di Donald? Rispetto a Topolino, sempre saggio e preciso, Paperino è imperfetto come noi. Si arrabbia, sbaglia, perde la testa quando è innamorato e urla quando è frustrato. Invidioso o burlone, calcia, strepita e urla come tutti vorremmo fare”, riassume Becky Cline, 64 anni, di cui 15 a capo degli archivi che la Disney custodisce nel gigante compound di Burbank, appena fuori Los Angeles, dove la compagnia si è trasferita dopo il successo di “Biancaneve” nel 1937.
“Negli anni ‘40 era così popolare negli Usa che il governo lo utilizzò per fare propaganda a sostegno dell’impegno nella Seconda guerra mondiale. Nel 1943 fu lui, non Topolino, il protagonista della campagna per incentivare gli americani a pagare le tasse per la prima volta, come sforzo bellico”, spiega Cline.
In quanto “figlio secondogenito” dell’azienda, Donald ha sempre avuto alcune libertà in più rispetto a Mickey, soprattutto in materia di licenze. Da subito, cominciò ad apparire su bottiglie di soda, latte di fagioli o cracker. Il vicepresidente creativo per i prodotti di consumo, Stéphane Kardos, che lavora per l’azienda da 27 anni, spiega che Donald è un personaggio “estremamente popolare in Europa per la sua personalità: è divertente, ironico, autentico”. Per questo motivo, Disney ha deciso di riportarlo sotto i riflettori per il suo 90esimo compleanno, collaborando con decine di marchi per creare oggetti di uso comune o da collezione a lui dedicati: portachiavi, felpe, coperte, gioielli, valigie o orologi.
Paperino vive a Paperopoli (Duckburg), in una villetta a due piani con giardino, che però è in affitto (generalmente di proprietà del ricchissimo zio Paperon de’ Paperoni), e si occupa dei tre nipotini gemelli, Qui, Quo e Qua, che vivono con lui; è fidanzato con Paperina, pur con alti e bassi, e possiede diversi cugini che lo assillano, tra cui Gastone Paperone, per cui spesso prova invidia, vista la sua immensa fortuna e il suo costante tentativo di conquistare Paperina, ma soprattutto è gravato da orde di creditori e persino con lo zio ha una lunga lista di debiti; privo di impiego fisso, si trova spesso in difficoltà economiche e, complice la sua congenita sfortuna aggravata dall’inettitudine, pur riuscendo per poco a superarle si ritrova in guai ancora peggiori da una storia all’altra. I suoi impieghi più costanti sono quelli di giornalista presso il quotidiano Papersera o lucidatore di monete, sempre al servizio dello zio, ma ne ha svolti saltuariamente a centinaia. Nel corso degli anni sono stati creati per Paperino degli alter ego o identità segrete, in particolare nei fumetti, soprattutto di produzione italiana.
Paperinik: a partire dal 1969 Guido Martina e Giovan Battista Carpi calano Paperino in un’atmosfera noir fornendogli l’identità segreta di Paperinik, eroe in maschera domino che si aggira a Paperopoli nelle ore notturne. Paperinik è il prodotto della profonda frustrazione e insofferenza che il papero nutre verso i suoi familiari e avversari, e nasce come formula di rivalsa nei loro confronti; per questo è un vero e proprio furfante, e solo con il tempo (e con la nuova generazione di maestri Disney) si trasformerà in un paladino della giustizia, amatissimo dai lettori.
PK: negli anni ‘90 viene ideata una versione rivisitata di Paperinik, dai toni più tecnologici e fantascientifici, protagonista della serie PK caratterizzata da atmosfere più moderne e “adulte” rispetto alle storie classiche.
Qu-Qu 7: oltre a quella di supereroe mascherato, Paperino ha un’altra identità segreta: l’agente segreto della P.I.A. (Qu-Qu 7, che vuol dire Agente Quasi Qualificato 7), ideato da Carlo Chendi e Giovan Battista Carpi nel 1966 come emulo di 007 e sviluppato in una serie di storie nei decenni successivi.
DoubleDuck: nel 2007 dal lavoro di Fausto Vitaliano è nato anche un filone alternativo all’agente Qu-Qu 7, la serie di DoubleDuck. Paperino questa volta non è più al soldo dello Zione, pronto a difendere la sua futura eredità, ma un vero agente segreto alle dipendenze dell’Agenzia, una misteriosa organizzazione di spionaggio para-governativa che ha il compito di debellare tutte le minacce che mettono a rischio la sicurezza della nazione.
Paperino Paperotto: nel 1999 debutta il personaggio di Paperino Paperotto, che non è altro che Paperino da giovane. Paperotto vive a Quack Town nella fattoria di Nonna Papera. Tenero, adorabile, allegro, spensierato, vivace, simpatico, combinaguai, furbo e ingegnoso, Paperotto forma insieme ai compagni di scuola Louis Cromb, Millicent Webfoot, Tom Lovett e Betty Lou Van Der Built, un gruppo vivace di amici. Tra il 2006 e il 2007 questa versione di Paperino è stata titolare di una testata dedicata chiamata PP8 - Paperino Paperotto, in cui il bambino è a capo della squadra chiamata S.O.S., cioè Sopravvivenza Oppressione Scolastica, sotto nome in codice come l’Agente PP8. Da notare che Paperotto non è ancora sfortunato come Paperino.