SYDNEY - Le modifiche alla sezione 93Z del Crimes Act dello stato conferiranno alla polizia maggiori poteri per gestire attacchi a sfondo razziale e proteste fuori dai luoghi di culto, introducendo nuovi reati con pene detentive.

“Stiamo inviando un messaggio chiaro ai criminali”, ha dichiarato il procuratore generale del NSW, Michael Daley.

Il governo Minns è sotto crescente pressione per ristabilire la coesione sociale dopo numerosi episodi di vandalismo e incendi dolosi a sfondo antisemita, tra cui il recente ritrovamento di una roulotte carica di esplosivi e appunti di possibili obiettivi nella comunità ebraica.

Tre nuovi reati saranno introdotti con le modifiche legislative, tra cui l’istigazione intenzionale all’odio razziale, punibile con un massimo di due anni di reclusione. La pena massima per l’esposizione di simboli nazisti nei pressi di una sinagoga sarà anch’essa portata a due anni di carcere.

Inoltre, la polizia potrà intervenire contro chi blocca intenzionalmente l’accesso ai luoghi di culto o molesta i fedeli, con pene fino a due anni di prigione per i trasgressori.

Le leggi estenderanno anche le circostanze aggravanti per i reati motivati da odio o pregiudizio.

“Queste riforme manderanno un messaggio chiaro a chi commette questi crimini: non c’è spazio per loro nel NSW”, ha ribadito Daley.

Il governo destinerà 525mila dollari in più alla NSW Police Engagement and Hate Crime Unit, agevolando una maggiore sorveglianza di sinagoghe e scuole ebraiche.

Un’inchiesta durata nove mesi sulle leggi sull’odio razziale aveva inizialmente raccomandato di non modificarle, citando potenziali violazioni delle libertà individuali. Tuttavia, Daley ha assicurato che le nuove norme saranno equilibrate per evitare restrizioni sui diritti politici e civili.

La Strike Force Pearl, istituita per indagare sugli attacchi antisemiti, ha già portato all’arresto di dodici persone. Gli inquirenti stanno verificando se alcuni di questi attacchi siano stati commissionati a pagamento.