DARWIN - Prima delle elezioni del 2024, il CLP — allora all’opposizione — si era impegnato a ridurre le emissioni di gas serra del NT in linea con l’Accordo di Parigi. Tale proposta aveva ricevuto elogi dall’Environment Centre NT e venne definita come la “più solida politica climatica” tra i maggiori partiti. Tuttavia, durante le audizioni di bilancio di questa settimana, il ministro dell’Ambiente Josh Burgoyne ha confermato che l’obiettivo del 2030 “non è più una politica del governo”.

Il governo rimane formalmente impegnato al raggiungimento delle zero emissioni nette entro il 2050, obiettivo condiviso da entrambi i maggiori partiti durante la recente campagna elettorale.

In precedenza, il CLP aveva anche sostenuto l’obiettivo del 50% di energia rinnovabile entro il 2030, ma ha annullato tale impegno lo scorso marzo. Durante un recente incontro del consiglio centrale del CLP, era stata addirittura approvata una mozione per l’abbandono dell’obiettivo zero emissioni e il ritiro dall’Accordo di Parigi.

La senatrice federale liberale Jacinta Nampijinpa Price ha difeso questa posizione, sostenendo che “l’impatto attuale di queste politiche non giustifica il peso che stanno imponendo agli australiani”.

Ad ogni modo, Burgoyne ha ribadito che l’impegno per il 2050 resta invariato.

Il direttore esecutivo del Dipartimento dell’Ambiente, Paul Purdon, ha dichiarato che è in corso una valutazione preliminare dei rischi climatici nel Territorio, focalizzata su vivibilità futura, salute, economia e preparazione ai disastri naturali.

I fondi per le misure di mitigazione saranno valutati una volta completata questa analisi.