TEHERAN – “L’insistenza di alcuni Stati oppressori nel tenere negoziati con l’Iran non mira a risolvere i problemi, ma piuttosto cerca di dominare e imporre le loro aspettative e l’Iran non accetterà sicuramente le loro aspettative”. Lo ha affermato il leader iraniano Ali Khamenei in un incontro con diversi alti funzionari.

Le dichiarazioni del leader giungono un giorno dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato di aver inviato una lettera a Khamenei, in cui ha chiesto nuovi colloqui sul programma nucleare iraniano minacciando ritorsioni in caso contrario.

“Preferisco raggiungere un accordo con l’Iran sul suo programma nucleare”, ha detto Trump, aggiungendo che “se l’Iran non negozia, sarà molto brutto per loro”. “L’Iran non può avere armi nucleari. Ci sono altre opzioni disponibili”, aveva dichiarato Trump nei giorni scorsi.

“I negoziati non riguarderanno certamente solo la questione del programma nucleare dell’Iran, ma questi Stati prepotenti vogliono imporre nuove aspettative su questioni come il potere di difesa dell’Iran e le sue capacità internazionali ma non è accettabile”, ha detto il leader iraniano. 

“Ci chiederanno di non produrre cose, di non visitare questo Paese o incontrare quella persona e di non produrre missili con una gittata superiore a un livello specifico”.

“Dicono di voler tenere dei colloqui. Se l’altra parte accetta (le loro richieste), va bene, ma se non accetta, faranno un gran clamore dicendo che l’altra parte ha preso le distanze dal tavolo dei negoziati”, ha detto Khamenei, secondo Irna.

Per Ali Khamenei la lettera inviata da Trump non è altro che “un inganno per l’opinione pubblica mondiale’’. Secondo l’Ayatollah l’obiettivo di Trump è quello di far credere alla comunità internazionale che l’Iran non è disposto a partecipare ai colloqui. “Ci siamo seduti e abbiamo negoziato per diversi anni. Questa stessa persona (Trump, ndr) ha buttato via dal tavolo il negoziato completato e firmato e lo ha fatto a pezzi”, ha detto Khamenei, riferendosi al ritiro di Trump dal Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa) durante il suo primo mandato.

“[Non c’è bisogno di colloqui] quando sappiamo che non funzioneranno”, ha aggiunto Khamenei citato dai media iraniani.
“L’obiettivo della negoziazione è quello di revocare le sanzioni, [ma] con questo governo, gli Usa non revocheranno le sanzioni [emesse nei confronti dell’Iran]. Come possiamo negoziare se sappiamo che i negoziati non funzioneranno’’, ha aggiunto Khamenei. “[Gli Stati Uniti] stringeranno il cappio delle sanzioni, aumenteranno la pressione; negoziare con questo governo americano aumenterà la pressione’’, ha detto l’Ayatollah.

 “L’Iran è in una posizione più forte rispetto allo scorso anno - ha sottolineato - contrariamente alla visione ‘superficiale’ promossa dai nemici dell’Iran secondo cui la Repubblica islamica sarebbe più debole alla luce degli sviluppi regionali’’.

“L’Iran non sta cercando la guerra [né di costruire l’arma nucleare] – ha rimarcato ancora –, [ma nel caso in cui] gli americani e i suoi agenti intraprenderanno azioni sbagliate, [allora da parte di Teheran] le contromisure saranno certe e decisive’’. “Chi ci rimetterà di più sarà l’America’’, ha sottolineato Khamenei, aggiungendo: “Se volessimo l’arma nucleare, gli Stati Uniti non potrebbero fermarci’’.