TRIESTE - “La Regione sta valutando diverse opzioni relativamente alla centrale nucleare di Krsko, senza pregiudizi né posizioni estreme”. Lo ha rilevato l’assessore alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro. 
“Una centrale che dista appena 130 chilometri dal Friuli-Venezia Giulia - ha affermato l’assessore - non può che vederci attenti e in prima linea sulla sicurezza, come è evidente che il tema del superamento del carbone per la produzione di energia va nella direzione di fonti alterative”. 
Ricordando che la centrale è una proprietà mista sloveno-croata e fornisce elettricità in una dimensione locale-regionale, “la Regione potrebbe esplorare la possibilità di un partenariato attraverso una verifica con i governi di Lubiana e Zagabria, magari come futuro asset della «società energetica regionale»”. “[Per quanto riguarda il tema della sicurezza], daremo mandato ad Arpa - ha assicurato Scoccimarro - di stabilire un calendario più stretto di riunioni bilaterali ai fini del controllo della sicurezza della centrale (l’ultimo incontro è del 18 ottobre 2018)”. “Ma questo e altri temi ambientali ed energetici - è stata la conclusione dell’assessore - saranno oggetto di un incontro che chiederemo tramite il neo ministro degli Esteri alla Repubblica Slovena”.
“Mentre l’industria dell’atomo è in declino e Paesi come Francia e Germania annunciano la dismissione delle loro centrali, la Giunta regionale vaneggia di un Friuli-Venezia Giulia nuova potenza nucleare. Siamo alla follia”, ha commentato il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo.