SYDNEY – Il governo del New South Wales formerà un’apposita task force per cercare di ridurre i tempi d’attesa dei pazienti nei reparti di Pronto Soccorso degli ospedali nello Stato.

Gli ultimi dati resi noti dall’Ufficio per le informazioni sulla sanità (BHI) mostrano che solo poco più della metà dei pazienti che si sono recati nei Pronto Soccorso ne sono usciti entro quattro ore, la percentuale più bassa mai registrata da quando, nel 2020, vengono prese queste statistiche.

Tra il luglio e il settembre scorso gli interventi di emergenza sono stati 771.744,  27.000 in più (+3,6%) rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso. Una persona su 10 ha trascorso più di 10 ore in attesa in accettazione, mentre una percentuale simile di pazienti arrivati in ospedale in ambulanza hanno aspettato più di un'ora prima di essere trasferiti in reparto.

Dei 61.559 pazienti che se ne sono andati dai Pronto Soccorso prima di avere ricevuto delle cure o di avere completato delle terapie, quasi un terzo era stato valutato come bisognoso di cure urgenti.

Ma il ministro statale della Sanità Ryan Park ha affermato che quasi la metà dei pazienti che si presentano in ospedale in realtà potrebbero essere curati in modo efficace da un medico di famiglia o da un altro operatore sanitario. "Sono queste le circostanze che stanno esercitando una forte pressione sui nostri ospedali pubblici", ha sostenuto il ministro.

La task force sarà composta da operatori sanitari e funzionari ministeriali, compresi alcuni componenti provenienti da aree regionali, e avrà il compito di identificare le strategie che si rivelano più efficaci e di predisporre la loro applicazione generalizzata. "Quello che desidero che sia realizzato è un esame analitico di tutto il sistema, per capire ciò che funziona bene, ciò che possiamo fare di più e di meglio e ciò su cui dobbiamo investire", ha dichiarato il ministro.

Il governo Minns sta aprendo 25 ambulatori specializzati in cure urgenti in tutto lo Stato per, tentare di diminuire il numero di persone che si reca negli ospedali. L’esecutivo, inoltre, darà ai farmacisti il ​​potere di prescrivere determinati farmaci, renderà più diffusa la pratica delle consultazioni mediche virtuali e renderà più semplice per i medici dei distretti sanitari regionali il poter lavorare sia negli ospedali che come medici di famiglia.

Secondo il rapporto di BHI, infine, nell’ultimo trimestre il numero degli interventi chirurgici non urgenti eseguiti è aumentato del ​​10,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e oltre l’80% delle operazioni è stato completato secondo le tempistiche previste.