LONDRA – La vicenda riguarda Anthony Pierce, ex vicario parrocchiale nella Chiesa del Galles (branca locale dell’anglicanesimo) e poi vescovo di Swansea e Brecon, già condannato di recente per accuse di abusi sessuali contro minori risalenti a una quarantina di anni fa.

L’ex presule è stato infatti chiamato in causa da altri quattro accusatori, come rivela oggi la Bbc, che nei mesi scorsi aveva innescato l’apertura da parte della Polizia di un fascicolo penale attraverso un’inchiesta giornalistica corredata da diverse testimonianze.
La Chiesa del Galles ha ribadito il suo messaggio di scuse, affermando di essere “profondamente dispiaciuta” e chiedendo collettivamente perdono alle vittime “e a chiunque abbia sofferto o sia stato abbandonato a causa di nostre mancanze”.

Lo scandalo fa riferimento anche alle negligenze e alle coperture attribuite a settori ecclesiastici di vertice, come per altri casi scoperchiati più o meno di recente, giunti pochi mesi fa a coinvolgere persino la massima autorità religiosa della Chiesa d’Inghilterra: Justin Welby, costretto a dimettersi dalla cattedra di arcivescovo di Canterbury per aver coperto in passato un vicenda analoga.

Nel caso di Peirce, la Bbc sottolinea come le prime segnalazioni sui suoi comportamenti fossero arrivati sui tavoli dei vertici della Chiesa locale fin dal 1986, 13 anni prima della sua nomina a vescovo di Swansea, senza produrre all’epoca alcuna azione concreta o approfondimento serio. 

Nuove accuse di abusi anche nei confronti di una figura simbolo del cattolicesimo francese. La Conferenza episcopale francese (Cef) esprime il suo “sgomento” dopo 12 nuove testimonianze che accusano l’Abbé Pierre di violenze sessuali, tra cui sette minori al momento dei fatti.

“I vescovi rivolgono a queste persone la loro vicinanza”, si legge in una nota diffusa dalla Cef. A un anno dalle prime rivelazioni sulle molestie e le violenze sessuali compiute dal prete per decenni considerato “l’apostolo dei diseredati” in Francia l’associazione Emmaus, fondata dall’Abbé Pierre - morto nel 2007 - e la Cef hanno “deciso congiuntamente la creazione di un organismo di riparazione finanziaria destinato alle vittime dell’Abbé Pierre”, come ha precisato Emmaus in un comunicato pubblicato congiuntamente al rapporto.