CANBERRA - Le modifiche concederanno al governo poteri estesi, inclusi quelli necessari per deportare non cittadini e utilizzare cani antidroga nei centri di detenzione per immigrati.
Le deputate Teal, altri indipendenti, i Verdi, gli attivisti per i diritti umani e per i rifugiati hanno denunciato l’accordo bipartisan che ieri ha accelerato l’approvazione di tre proposte di legge accorpate in un unica presentazione.
Gli emendamenti al Migration Act preparati dal governo Albanese includono misure come il pagamento a paesi terzi per accogliere deportati con precedenti penali, il sequestro dei cellulari nei centri di detenzione e la possibilità di revocare lo status di protezione per rifugiati.
Un’inchiesta parlamentare ha rivelato che oltre 80mila persone potrebbero essere coinvolte, ma il Dipartimento degli Affari Interni ha reso noto che la legislazione riguarda circa 5mila persone con visti temporanei e altre 1.000 in detenzione.
La senatrice indipendente Lidia Thorpe ha paragonato la legge alla politica della White Australia per i suoi ampi poteri e per l’impatto previsto. Secondo Kon Karapanagiotidis, CEO dell’Asylum Seeker Resource Centre, il Partito laburista si sta allineando alla destra, penalizzando rifugiati e richiedenti asilo.
Il portavoce liberale per l’Immigrazione Dan Tehan ha sostenuto le misure, affermando che rafforzano la sicurezza nazionale, soprattutto dopo la sentenza storica dell’Alta Corte del 2023 che ha dichiarato incostituzionale la detenzione a tempo indeterminato.
Tra le misure discusse:
- Confisca di telefoni cellulari e utilizzo di cani antidroga nei centri di detenzione
- Poteri unilaterali al ministro degli Affari Interni per vietare visti a familiari di richiedenti asilo provenienti da Paesi “a rischio”
- Immunità legale per funzionari governativi coinvolti nelle deportazioni
Mentre il governo giustifica le leggi come necessarie per la sicurezza, critiche aspre arrivano dall’Australia’s Human Rights Commission e dai Verdi, che paragonano le misure a un “travel ban in stile Trump”.
Le leggi dovrebbero essere approvate dal Senato in giornata prima della chiusura dei lavori parlamentari per l’anno in corso.