Al momento il conteggio dei morti di questa seconda ondata da variante delta è arrivato a 153, ed altri ne arriveranno nelle prossime settimane, ma i dati mostrano come il tasso di mortalità sia calato.
Nel periodo compreso tra il 2020 ed il giugno 2021 morirono 900 delle 28.500 persone contagiate, determinando un tasso di mortalità del 3.4%, stando ai dati raccolti dal dipartimento di Sanità federale. Con simili parametri, si avrebbero 34 decessi ogni 1.000 contagi. Lo studio, focalizzato sul Victoria, indica una scenario ancor più sfavorevole, oltre 40 morti su mille persone infettate dal coronavirus.
La situazione è cambiata. Con i tassi di mortalità di cui sopra avremmo ora oltre mille decessi nel NSW. Cosa è cambiato? La risposta include più di un fattore. Intanto la variante delta, a dispetto di una maggiore facilità di trasmissione, appare causare una infezione del sistema respiratorio meno grave di quella tipica del ceppo originale.
La seconda considerazione, fanno osservare gli esperti di malattie infettive, va fatta sugli alti tassi di vaccinazione effettuata sulle persone anziane, le prede più facili del coronavirus, che ora sono state messe, per la gran parte, in sicurezza grazie alla priorità loro accordata con la campagna vaccinale.
Il terzo fattore risiede proprio nella maggiore facilità con la quale la variante delta si trasmette arrivando a contagiare, al contrario del suo predecessore, anche le persone più giovani, che, disponendo di un sistema immunitario altrettanto giovane ed efficiente, arrivano, e nemmeno in tutti i casi, a star male, e raramente soccombono al virus. Quindi, nell’equazione sale il numero dei contagiati mentre scende quello dei decessi determinando l’abbassamento dell’indice di mortalità generale.
Il Burnet Institute di Melbourne, specializzato in ricerche mediche, ha reso publica all’inizio della settimana una elaborazione statistica che mostra come le restrizioni imposte nelle 12 circoscrizioni ad alto rischio virale di Sydney, unitamente alla accelerazione impressa alla campagna vaccinale, abbiamo prevenuto 4.800 decessi.
Il governo Berejiklian (NSW) ha rilasciato i dati derivati dal proprio studio che prevedono per la metà di ottobre il picco dei ricoveri ospedalieri, 3.400 presenze, ma non è stato in grado di fornire una stima del possibile numero dei decessi.
Gli esperti ritengono che l’efficacia del vaccino sia in grado di prevenire nel 95% dei casi gli stadi più gravi dell’infezione da coronavirus e, di conseguenza, la morte. Si prevedono, quindi, molti casi lievi, di breve durata, accompagnati dal ridotto tasso di mortalità che si è manifestato nelle ultime settimane.