BUENOS AIRES - Emergono nuovi dettagli sul misterioso ritrovamento di resti umani nel quartiere Coghlan di Buenos Aires, dove un tempo sorgeva la casa affittata all’inizio degli anni 2000 dal celebre musicista Gustavo Cerati. 

Il 20 maggio scorso, durante i lavori di scavo per la costruzione di un edificio, in avenida Congreso 3742, gli operai scoprirono ossa umane insieme a un orologio, la suola di una scarpa, una moneta giapponese da 5 yen – spesso utilizzata in braccialetti - e altri oggetti.  

La polizia ha confermato che i resti appartengono a un ragazzo tra i 15 e i 19 anni e, secondo i primi esami, si è trattato senza dubbio di una morte violenta. 

L’autopsia condotta dalla Squadra argentina di antropologia rorense (Eaaf) ha rivelato una ferita da arma bianca all’altezza della quarta costola destra, compatibile con una coltellata inferta da dietro, sotto il braccio. Sono inoltre emersi segni di un possibile tentativo di smembramento del cadavere, dettaglio che aggrava ulteriormente il quadro investigativo. 

L’area in questione ospitava, fino a due anni fa, una casa di proprietà di Marina Olmi, artista plastica e sorella dell’attore Boy Olmi, la quale affittò la casa a Gustavo Cerati tra il 2001 e il 2003, mentre lei viveva in Spagna. Recentemente l’immobile è stato venduto e demolito, per lasciare spazio a una nuova costruzione. 

I resti sono stati trovati nel punto esatto dove sorgeva la casa affittata da Cerati, ma secondo gli investigatori è possibile che l’interramento sia avvenuto nel terreno adiacente, un tempo separato solo da una siepe. I vestiti e gli oggetti rinvenuti con lo scheletro fanno pensare a una morte avvenuta verso la fine degli anni ’90, ma l’identità della vittima resta ancora sconosciuta. 

Le indagini proseguono sotto la direzione del fiscal Martín López Perrando, che ha incaricato l’Eaaf di approfondire ogni dettaglio nella speranza di ricostruire il passato di quella casa oggi demolita e dare un nome alla vittima di quello che appare sempre più come un caso irrisolto di omicidio.