CANBERRA - L’indice dei prezzi al consumo (CPI) mensile diffuso dall’Australian Bureau of Statistics ha rivelato che l’inflazione annuale è scesa al 2,4% fino a febbraio, rimanendo all’interno dell’obiettivo della RBA e in calo rispetto al 2,5% del mese precedente.
Anche due indicatori chiave dell’inflazione di fondo sono diminuiti: il CPI, esclusi gli elementi dalle maggiori fluttuazioni dei prezzi e i viaggi vacanza, è sceso dal 2,9% al 2,7%, così come il livello dell’inflazione di fondo “trimmed mean” (l'inflazione di fondo, misura preferita dalla RBA), che ha toccato il 2,7%.
Questi dati precedono di sei giorni la prossima decisione sui tassi di interesse da parte della RBA, prevista per il 1° aprile, la prima sotto la sua nuova struttura a doppio consiglio. Tuttavia, i dati mensili sono considerati meno influenti rispetto a quelli trimestrali, attesi per fine aprile.
Gli economisti erano scettici su un taglio dei tassi in aprile, avendo dato una probabilità del 92% che il tasso di riferimento resti fermo al 4,10%. Tuttavia, i dati di oggi rafforzano l’ipotesi di un taglio a maggio.
Il raffreddamento dell’inflazione nei costi dei servizi e il calo di quello del carburante hanno contribuito al dato inferiore alle previsioni.
L’ABS ha segnalato che i principali fattori di aumento dei prezzi sono stati l’edilizia abitativa (+1,8%), I generi alimentari e le bevande (+3,1%) e alcol e tabacco (+6,7%). Contemporaneamente, i prezzi dell’energia continuano a scendere grazie agli sconti governativi.