CARACAS - Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha firmato martedì un decreto che proclama lo stato di emergenza economica nel Paese, concedendogli la possibilità di adottare “misure urgenti e di carattere straordinario”, per un periodo iniziale di 60 giorni, prorogabile di altri 60. 

Maduro ha presentato il documento durante un atto pubblico a Caracas, dove ha discusso della situazione dei settori economici venezuelani e degli ostacoli rappresentati dalle sanzioni internazionali, aggravati ora da una possibile decelerazione dell’economia globale e dalle politiche tariffarie degli Stati Uniti.  

Le misure previste dal decreto, che sarà presentato all’Assemblea Nazionale ed entrerà in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sono in linea con la politica sostenuta da anni dal governo chavista.  

Mirano alla promozione della sostituzione delle importazioni, il sostegno all’acquisto di prodotti nazionali, la ricerca di investimenti esteri e l’adozione di meccanismi per combattere l’evasione fiscale. 

L’annuncio arriva pochi giorni dopo che l’amministrazione Trump ha reso nota l’intenzione di applicare dazi sulle importazioni da quasi tutti i Paesi del mondo, in un contesto di crescente tensione tra Washington e Caracas, alimentato anche da questioni legate alla migrazione e dalle sanzioni imposte a funzionari e imprese venezuelane. 

Intanto, diversi economisti venezuelani hanno espresso scetticismo rispetto all’efficacia delle misure annunciate. Secondo alcuni esperti, il calo del flusso di dollari nel sistema monetario venezuelano e la continua svalutazione del bolívar (la moneta nazioanale) rappresentano ostacoli concreti all’attuazione di politiche come la sostituzione delle importazioni. 

Altri analisti hanno ricordato che un simile decreto di emergenza fu adottato già nel 2015, con esiti disastrosi, culminati in una fase di iperinflazione che ha portato alla scarsità di cibo e dei beni di prima necessità, ed è stato il momento in cui si è verificato il più grande flusso migratorio dal Paese.