SANTIAGO DE CHILE - La Segretaria della sanità della regione di Valparaiso ha riportato un nuovo caso di intossicazione prodotto dalla scarsa qualità dell’aria. 

Si tratta del terzo episodio consecutivo di contaminazione nella baia di Quintero - Puchuncavi, sulla costa centrale cilena.

Secondo le autorità, le persone coinvolte fanno parte della comunità scolastica di due istituti scolastici, compresi studenti e insegnanti.

“È stata registrata una nuova allerta sanitaria per casi associati alla contaminazione ambientale”, ha riferito il Segretariato alla Sanità.
Secondo i media cileni, 98 persone sono state intossicate. 

Nel corso dell'anno, nella cosiddetta ‘Chernobyl cilena’ sono state registrate più di mille allerte sanitarie associate a questo fenomeno.

Due settimane fa, oltre 100 studenti si sono intossicati per la pessima qualità dell’aria nella zona, che ha spinto le autorità a sospendere le lezioni nelle scuole.

La baia di Quintero-Puchuncaví è un polo industriale che conta 50mila abitanti e si trova a 140 km a ovest di Santiago de Cile, sulla costa centrale cilena.

Nel 1993 è stata dichiarata una delle cinque ‘zone di sacrificio ambientale’ del Cile, spazi avvolti quotidianamente da una nube tossica di gas che provoca piogge acide e fa ammalare i suoi abitanti fino a quattro volte di più rispetto alla media nazionale, con patologie respiratorie, cardiovascolari e tumori maligni, secondo quanto riportato da uno studio dell’Universidad Católica e della fondazione Chile sustentable.

Nel posto convivono quasi venti industrie inquinanti tra società di gas, aziende termoelettriche e quelle che operano nel settore del cemento.

La settimana scorsa, il governo cileno ha chiuso la fonderia statale ‘Ventanas’ - in funzione da 60 anni -, una decisione presa lo scorso anno dopo evidenze di contaminazione dell’aria presente nella zona. 

Per decenni, l’impianto avrebbe contaminato l’aria con tonnellate di emissioni nocive