OceanGate ha reso nota la decisione con una breve dichiarazione pubblicata sul suo sito web.
Tra le persone rimaste uccise nell’incidente si trovava Stockton Rush, pilota del batiscafo e amministratore delegato dell’azienda.
Gli inquirenti ritengono che il Titan sia imploso mentre scendeva nelle profonde acque del Nord Atlantico lo scorso 18 giugno.
La guardia costiera informa che resti umani sono stati recuperati dal relitto del sommergibile e sono oggetto di analisi da parte dei tecnici specializzati negli Stati Uniti.
Veicoli teleguidati (ROV) sono stati utilizzati per recuperare i frammenti dal fondo dell’oceano ad una profondità di circa 3.800 metri, le parti sono state trasferite in Canada per essere esaminate. I detriti sono stati ritrovati a circa 500 metri dal Titanic.
Nella sua dichiarazione di ieri, OceanGate ha affermato di “aver sospeso tutte le operazioni di esplorazione e quelle commerciali”, ma non ha fornito alcun’altra informazione.
Il suo sito web mostra ancora la foto del relitto del Titanic assieme al messaggio: “Esplora il naufragio più famoso del mondo”, ma non è più possibile prenotare l’escursione, così come altre funzioni del sito sono state rese inattive.
Il portavoce di OceanGate, Andrew Von Kerens, ha dichiarato più tardi che la società non ha rilasciato ulteriori informazioni.
OceanGate ha sede a Everett, Washington, e OceanGate Expeditions, società collegata che ha condotto le immersioni del Titan sul fondale marino dove giace il Titanic, è registrata alle Bahamas.
Gli esperti legali ritengono probabile che i familiari delle persone uccise intentino azioni legali non solo nei confronti di OceanGate, ma anche contro chi ha costruito il batiscafo Titan coinvolgendo le aziende che hanno fornito parti e componentistica varia.
La chiusura di OceanGate ridurrebbe le opzioni di un risarcimento, lo afferma Richard Daynard, stimato accademico presso la Northeastern University School of Law.
“Non c’è praticamente alcuna possibilità di recuperare i danni dalla società se questa non è più operativa”, ha affermato Daynard.
Inoltre, in tutta probabilità, ai turisti era stato chiesto di firmare un atto di esonero di responsabilità.
in una di queste deroghe, firmata per una precedente spedizione, si legge che i passeggeri del Titan potevano subire lesioni fisiche, disabilità, traumi emotivi e morte, liberando OceanGate dalle responsabilità civili e penali.