MELBOURNE – L’ente che coordina l’istruzione cattolica del Victoria ha lanciato un’offensiva contro la misura contenuta nell’ultimo budget statale che revoca l’esenzione dall’imposta sui salari per decine di sue scuole.

La misura si applicherà a partire dal primo luglio 2024 a tutte le scuole non pubbliche che fanno pagare “rette scolastiche elevate”, e dovrebbe fruttare alle casse statali circa 422 milioni di dollari nell’arco di un triennio. Secondo le ultime indicazioni rese note dal dipartimento del Tesoro la revoca dell’esenzione scatterà per gli istituti secondari che richiedono tariffe scolastiche superiori a 8.000 dollari all’anno, un’indicazione che potrebbe riguardare circa 20 istituti scolastici secondari cattolici e altre 90 scuole indipendenti e di altre denominazioni religiose.

L’esenzione dalla payroll tax era in vigore da decenni in Victoria, e continua ad essere osservata in tutti gli altri Stati e Territori australiani.  

In una lettera inviata a tutti i parlamentari laburisti statali, il direttore esecutivo della Catholic Education Commission del Victoria (CECV), Jim Miles, sostiene che la decisione del governo colpirà moltissime famiglie non abbienti che si troveranno ad affrontare un forte aumento nelle tariffe scolastiche o una diminuzione dell’offerta educativa e “danneggerà le nostre relazioni con esse e ribalterà decenni di prassi consolidata”.

Miles, poi, rivolgendosi ai parlamentari dell’ALP sottolinea che “in base alle previsioni del governo del Victoria, questa decisione equivale a un taglio del 10 per cento nel finanziamento alle scuole non governative. Alcuni nostri istituti potrebbero addirittura cominciare a pagare di più per la tassa sui salari di quanto ricevono in finanziamenti statali. Ecco perché chiediamo che la proposta non proceda. Come minimo, chiediamo che venga sostanzialmente innalzato il tetto relativo alle tariffe scolastiche oltrepassato il quale l’esenzione verrà cancellata”.

Un portavoce dell’esecutivo ha replicato ricordando che l’obiettivo della misura è di “fare in modo che l’esenzione venga applicata solo alle scuole che abbiano genuinamente bisogno di supporto”. Secondo il portavoce, “il governo ha in atto un processo consolidato per separare le scuole indipendenti con tariffe basse da quelle con tariffe elevate. La soglia sarà soggetta ad indicizzazione e prima dell’inizio del nuovo anno finanziario avremo altre cose da aggiungere riguardo a quali scuole non riceveranno più l’esenzione”.