RIMINI - Gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, difensori di Louis Dassilva, il cittadino senegalese in carcere con l'accusa di aver ucciso la pensionata riminese Pierina Paganelli, hanno depositato una richiesta di incidente probatorio di natura fonica.
L’obiettivo è accertare se i suoni captati da una telecamera situata in un box auto del garage di via del Ciclamino, luogo del delitto avvenuto il 3 ottobre 2023, siano comprensibili e riconducibili a voci umane.
La richiesta sarà valutata dal giudice per le indagini preliminari, Vinicio Cantarini, che dovrà eventualmente nominare un perito incaricato di eseguire la consulenza. Le altre parti coinvolte nel procedimento avranno facoltà di presentare osservazioni.
La telecamera in questione aveva già registrato suoni sia nella notte dell’omicidio sia nella mattina seguente. Il materiale è stato analizzato da Marco Perino, specialista in perizie foniche forensi del Tribunale di Biella, incaricato dalla squadra mobile di Rimini su delega della Procura, secondo cui si udirebbero voci, la parola “calma” prima delle coltellate, e successivamente il termine “ragazza”, attribuibile con un certo grado di compatibilità alla voce di Dassilva.
La voce femminile che pronuncerebbe invece la parola “buona” sarebbe, per il consulente tecnico, più compatibile con quella di Manuela Bianchi, indagata per favoreggiamento personale.
Nel nuovo incidente probatorio richiesto dalla difesa, gli avvocati chiedono che vengano individuati tutti i rumori, suoni e voci udibili prima, durante e dopo l’omicidio, compresi eventuali suoni riconducibili a oggetti come basculanti, porte tagliafuoco o ascensori.
Secondo i legali di Dassilva, i suoni captati non sarebbero decifrabili in modo univoco e, anche qualora fossero isolabili, non è scontato che i periti possano raggiungere un consenso sulla loro attribuzione a specifiche persone.
Particolarmente rilevante, dal punto di vista della difesa, è la voce femminile che si udirebbe subito dopo le urla della vittima, Pierina Paganelli.