PERTH – L’8 agosto 1956, nella miniera di carbone di Bois du Cazier, a Marcinelle, Belgio, 262 minatori persero la vita in un incendio. Di questi, 136 erano italiani, la metà di essi proveniva dall’Abruzzo e 40 di essi da Manopello, località in provincia di Chieti. 

Sessantacinque anni dopo, la comunità italiana di Perth ha commemorato gli italiani caduti sul lavoro nel mondo e onorato gli emigrati italiani in Western Australia, celebrando la ‘Giornata del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo’ al Vasto Memorial di East Perth.

Istituita nel 2001 dal Presidente della Repubblica, questa giornata vuole ricordare e onorare tutte le persone che con il loro lavoro e il sacrificio della vita hanno dato un contributo fondamentale nei settori economico, sociale e culturale nel mondo. 

Prima di osservare un minuto di silenzio per rispetto ai caduti, corone di fiori sono state deposte ai piedi del Monumento all’Emigrante dal console d’Italia a Perth, Nicolò Costantini, dal presidente del Comites, Vittorio Petriconi, e da Yaz Mubarakai, segretario parlamentare del ministro degli Affari multiculturali del WA, l’onorevole Tony Buti.

In particolare, il ‘cammino della speranza’ degli italiani emigrati in Western Australia per cercare un futuro migliore per i propri figli e nipoti ha attraversato, e plasmato, l’industria ittica, le miniere, l’agricoltura, spesso in condizioni difficili e di isolamento linguistico e culturale.

Tenacia, passione, abnegazione che sono state illustrate nella mostra fotografica allestita per l’occasione, con immagini inedite che spaziano dalla miniera di amianto Wittenoom Gorge, al molo di Fremantle, fino alle zone rurali in cui gli italiani portarono la loro esperienza di agricoltori.