ROMA - Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orban, nell’incontro a Palazzo Chigi, hanno condiviso l’urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri dall’Unione europea, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di paesi di origine sicuri.
L’incontro ha “permesso di riaffermare l’importanza di contrastare la migrazione irregolare”, si legge in una nota di Palazzo Chigi, che spiega che i due capi di governo hanno auspicato “un rafforzamento della cooperazione con i paesi di origine e di transito, per affrontare le cause profonde e per combattere il traffico e la tratta di essere umani al fine di prevenire perdite di vite e le partenze irregolari”.
In particolare, è stata condivisa l’urgenza di un quadro giuridico aggiornato per facilitare, aumentare ed accelerare i rimpatri, con particolare attenzione al consolidamento del concetto di “paesi di origine sicuri”, e sottolineata l’importanza di esplorare “nuove modalità per prevenire e contrastare la migrazione irregolare, nel rispetto del diritto UE e internazionale, sulla base del percorso avviato dall’accordo Italia-Albania”.
Mentre era in corso l’incontro, +Europa protesta in piazza Colonna contro il primo ministro ungherese.
“Diciamo no al modello ungherese, un modello liberticida, contro la libertà di stampa, contro le libertà individuali, contro i diritti civili”, ha detto Benedetto Della Vedova, in piazza insieme a un gruppo di militanti del partito, con cartelli in cui si legge “No ai servi di Putin in Europa” e “No al modello Ungheria”.
Anche Riccardo Magi, deputato e segretario del partito, dichiara che il premier ungherese danneggia gli interessi dell’Ue, e “la possibilità che l’Europa faccia quel salto di qualità nell’integrazione politica che è diventato quantomai urgente di fronte alle sfide per la sicurezza”, ha spiegato facendo riferimento alla minaccia rappresentata dalla Russia di Putin, verso il quale “Orban è stato sempre servile e asservito, e lo è ancora di più di fronte all’incertezza sul ruolo che avrà la nuova presidenza Trump”.