In un tempo in cui il dolore tende spesso a rimanere privato, nascosto tra le pieghe del quotidiano, ci sono persone che scelgono di prendere un lutto personale e farne una forza generativa per la comunità.

La storia della famiglia Signorelli è una di queste. Un racconto che affonda le sue radici in una grave perdita e che oggi continua a scrivere nuove pagine fatte d’impegno civile per la collettività.

Nei giorni scorsi, Paul Signorelli e la moglie Carmela sono stati accolti alla Government House di Sydney per un tè pomeridiano con la governatrice del New South Wales, Margaret Beazley, e Dennis Wilson, mediatore emerito della governatrice.

Un momento solenne ma profondamente umano, durante il quale è stata annunciata una donazione di 200mila dollari da parte della Biaggio Signorelli Foundation all’Asbestos Diseases Research Institute (ADDRI). La somma è destinata a sostenere la Commonwealth Mesothelioma Alliance, progetto internazionale che si occupa di ricerca, sostegno e prevenzione rispetto a gravi malattie causate dall’amianto, come il mesotelioma e la silicosi.

Questa donazione è l’ultima tappa di un percorso che parte da lontano.

Biaggio Signorelli, fondatore della Doltone House, arrivò in Australia dall’Italia con poco in tasca ma con grandi sogni e la volontà di costruire un futuro migliore per sé e per la sua famiglia. Era un uomo di principi, di lavoro e profondamente legato alla sua identità italiana.

Quando nel 2008 è morto di mesotelioma, contratto a causa dell’esposizione all’amianto, il dolore non ha chiuso la sua storia. Al contrario, l’ha trasformata in una vera e propria missione.
“La memoria di mio padre è la ragione di tutto ciò che facciamo – ha affermato Paul Signorelli –. Biaggio era un orgoglioso migrante italiano arrivato in Australia con poco più della sua resilienza, la fede e un profondo senso del dovere verso la famiglia e la comunità. Anche di fronte alla malattia, ha sempre incarnato dignità e forza”.

Nel tempo, la Biaggio Signorelli Foundation è diventata una realtà di riferimento in Australia nel campo della ricerca e della sensibilizzazione sulle malattie da amianto. Le sue attività comprendono dalle raccolte fondi al supporto diretto alle famiglie, fino alla promozione di campagne informative. Tutto questo mantenendo i valori della comunità italo-australiana: famiglia, solidarietà, responsabilità condivisa.

“Questi valori non sono solo culturali, sono generazionali e continuano a ispirare il nostro lavoro ogni giorno – ha continuato Signorelli,  spiegando che oggi l’impegno della fondazione si estende oltre i confini australiani –. Con il Commonwealth Mesothelioma Research Project, abbiamo avviato una collaborazione con re Carlo III, la regina Camilla e diversi partner nel Regno Unito e nei Paesi del Commonwealth, con l’obiettivo ambizioso di creare un’alleanza internazionale capace di rafforzare la ricerca, dare voce ai pazienti e costruire consapevolezza anche nei Paesi in via di sviluppo, dove i rischi dell’amianto restano spesso ignorati”.

Durante l’evento alla Government House, erano presenti anche Kim Brislane, amministratrice delegata dell’ADDRI, e Peter Tighe, membro del consiglio direttivo dell’istituto.

Figure che ogni giorno si battono per garantire che diagnosi come quella ricevuta allora da Biaggio Signorelli non restino più una condanna senza speranza.

La collaborazione tra enti pubblici, istituzioni di ricerca e fondazioni private mostra il potenziale straordinario di una società che sceglie di non voltarsi dall’altra parte.

Paul Signorelli ha concluso con una promessa per il futuro: “Siamo orgogliosi di portare avanti un’eredità fatta di compassione, azione e responsabilità. E di farlo nel nome di mio padre, guidati dal suo spirito e dalla forza condivisa della nostra storia italiana”.
Iniziative come questa ci riportano all’essenziale nella vita: la possibilità di creare legami radicati nel rispetto e nella memoria.

La famiglia Signorelli ha scelto di agire e trasformare una ferita in un moto d’azione per cambiare il destino di tanti altri.